
Da Israele a Gaza attraverso fake news e propaganda
Il conflitto in Medio Oriente sta dando vita a una escalation di fake news e propaganda online senza precedenti. Uno stress test per i social network come X.
Il conflitto in Medio Oriente sta dando vita a una escalation di fake news e propaganda online senza precedenti. Uno stress test per i social network come X.
L’Azerbaijan ha riconquistato il Nagorno-Karabakh. E la popolazione armena è in fuga per timore di subire una pulizia etnica.
Il presidente dell’Ucraina ha prospettato una soluzione politica e non militare per la Crimea. Inizia una nuova fase più moderata del conflitto?
La riapertura dei rapporti diplomatici tra la Lega Araba e la Siria avrà implicazioni sui rifugiati siriani. Ne parliamo con Wafa Ali Mustafa, attivista e giornalista siriana.
Il gruppo di mercenari è risalito verso Mosca per ore prima dell’annuncio della retromarcia. La rivolta della brigata Wagner è finita.
Palantir guadagna in un mese il 75 per cento in borsa. La promessa è quella di IA in grado di far vincere qualsiasi guerra.
Secondo Medici senza frontiere, il 50 per cento degli ospedali della capitale del Sudan è inagibile. Quasi 300 i morti accertati.
In Yemen si combatte dal 2014. Una guerra che ha provocato 380mila morti e costretto milioni di bambini alla fame. Le speranze nei nuovi colloqui di pace.
A vent’anni dall’invasione statunitense dell’Iraq, basata su fake news, il Paese continua a sopravvivere sulle macerie del conflitto. Cos’è successo in questi anni?
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sulla guerra in Ucraina, pochi chilometri più ad ovest c’è una polveriera che rischia di esplodere. È l’autoproclamata Repubblica Moldova di Transnistria, patria di secessionisti che da più di trent’anni continuano ad aggrapparsi ai resti del sogno sovietico.