
Haiti, Port-au-Prince in mano alle gang. Violenze e linciaggi nelle strade
Un rapporto delle Nazioni Unite lancia l’allarme sulla situazione ad Haiti, definita simile a quella di una nazione in guerra.
Un rapporto delle Nazioni Unite lancia l’allarme sulla situazione ad Haiti, definita simile a quella di una nazione in guerra.
Secondo l’Unicef, gli scontri tra bande criminali rivali, assieme all’inflazione e alla povertà, stanno portando migliaia di bambini a soffrire la fame.
Le Nazioni Unite hanno comunicato un nuovo, drammatico bilancio degli scontri tra bande criminali nella capitale di Haiti, Port au Prince.
La capitale di Haiti, Port au Prince, è quasi totalmente bloccata da scontri violenti tra gang, che hanno provocato già 89 morti.
19mila bambini, spesso non accompagnati, hanno attraversato nel 2021 il Darien Gap, una giungla impervia popolata da gang criminali lungo la rotta migratoria che porta negli Usa.
Un bando diffuso dal Dipartimento della sicurezza interna Usa sollecita attori privati a farsi avanti per la gestione della struttura, chiusa nel 2017 dall’amministrazione Obama.
15mila migranti di Haiti, entrati nei giorni scorsi negli Usa e accampati sotto un ponte, saranno oggetto di una delle espulsioni di massa più grandi di sempre.
Le autorità locali hanno confermato che il terremoto ad Haiti ha causato almeno 1.419 morti dopo la scossa di magnitudo 7,2 nella nazione caraibica.
Il presidente di Haiti resta al potere, ma i manifestanti considerano scaduto il suo mandato. Dietro alle proteste politiche c’è un malcontento generale.
Almeno 12 vittime e migliaia sfollati tra Haiti, Cuba e Repubblica Dominicana per gli uragani Marco e Laura: ora l’allarme si sposta in Yucatan, Texas e Lousiana.