Haiti: il primo ministro Ariel Henry si dimette

Ariel Henry ha accettato le richieste di dimettersi mentre le bande criminali hanno in mano il Paese, completamente nel caos da settimane.

Il primo ministro di Haiti Ariel Henry ha rassegnato le dimissioni e ha lanciato un appello alla calma. Dopo la riunione d’emergenza avvenuta lunedì notte dei leader della Comunità dei Caraibi (Caricom) avvenuta a Kingston, in Giamaica, proprio per discutere la situazione ad Haiti, Henry ha annunciato, da Porto Rico, la volontà a farsi da parte.

Nelle ultime settimane Haiti è stata afflitta da una spirale di violenza e le bande armate hanno preso il controllo del Paese, chiedendo le dimissioni del primo ministro. Nell’annunciare le proprie dimissioni, Henry ha anche parlato della necessità della creazione di un Consiglio presidenziale di transizione per traghettare il paese verso elezioni democratiche. “Haiti vuole la pace, Haiti ha bisogno di stabilità, Haiti ha bisogno di ricostruire le proprie istituzioni democratiche”.

Le reazioni alle dimissioni di Ariel Henry

Dai video diffusi sui social media, la popolazione sembrerebbe essere scesa in piazza a festeggiare in seguito alle dimissioni di Henry, con persone che ballavano a ritmo di musica in un’atmosfera di festa e fuochi d’artificio lanciati nel cielo notturno.

Anche Jimmy “Barbecue” Chérizier, colui che ha minacciato pochi giorni fa lo scoppio di una guerra civile e di un genocidio se Henry non avesse lasciato il suo incarico, è nuovamente sceso in piazza per rilasciare delle dichiarazioni. Questa volta si è rivolto direttamente alla polizia: “La popolazione non è il nostro nemico. Arrestate Ariel Henry per la liberazione del Paese. Noi haitiani dobbiamo decidere chi sarà alla guida del Paese e quale modello di governo vogliamo”.

Aiuti umanitari dagli Stati Uniti

Alla riunione della Caricom a Kingston era presente anche il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken che ha annunciato il raddoppio del finanziamento della missione multilaterale voluta delle Nazioni Unite per Haiti a guida kenyota, per un totale di 300 milioni di dollari.

Blinken ha anche annunciato un’ulteriore assistenza umanitaria per la popolazione di Haiti di 33 milioni di dollari da destinare alla sicurezza alimentare e al sistema sanitario.

Il World food programme delle Nazioni Unite ha avvertito che quasi 1,5 milioni di persone nella capitale Port-au-Prince rischiano la carestia, nella più grande crisi umanitaria del Paese dopo il terremoto del 2010, che ha causato la morte di 200.000 persone.

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