Turner a Roma, in mostra i paesaggi sublimi e le pennellate romantiche precursori dell’Impressionismo

Il paesaggista più noto dell’Ottocento, le cui pennellate contribuirono allo sviluppo dell’Impressionismo, in mostra al Chiostro del Bramante a Roma dal 22 marzo al 26 agosto. I colori pastello di Turner che delineano la bellezza.

Un pittore romantico, capace di far sognare ma anche di inquietare: i colori tenui e le pennellate sfumate insieme ai tratti cupi dai cattivi presagi, Joseph Mallord William Turner è tutto questo. L’artista che ha lasciato una traccia indelebile, seppur elegante, nella storia dell’arte, non solo inglese, è esposto al Chiostro del Bramante a Roma dal 22 marzo al 26 agosto 2018. Per la prima volta nella capitale arrivano le tele conservate presso la Tate Britain di Londra. Imperdibile, anche per la location.

Pacato e struggente, Turner

Quando si visita la Tate Britain e la National Gallery a Londra i “Turner” esposti sono parecchi. Difficile non rimanere colpiti da almeno una tela: i colori utilizzati e le pennellate tracciate sono le sue e sue sole: atmosfere quasi indistinte, contorni appena accennati, Turner è un romantico anomalo, già oltre, verso quello che sarà poi l’Impressionismo. Parte di queste atmosfere arrivano a Roma dal 22 marzo al 26 agosto, si tratta di una collezione unica, espressione del lato intimo e riservato di Turner (23 aprile 1775 – 19 dicembre 1851), donata interamente all’Inghilterra e conservate presso la Tate. La chiamano “Turner Bequest“, dipinti che provengono dallo studio personale dell’artista e sono state realizzate nel corso degli anni per il suo proprio diletto. Un piacere estetico e visivo che conserva ricordi di viaggi, emozioni e frammenti di paesaggi visti durante i suoi soggiorni all’estero, numerosissimi. Era infatti abitudine dell’artista lavorare sei mesi all’aria aperta durante la bella stagione e solo in inverno chiudersi nel suo studio per riportare su tela i ricordi di ciò che aveva visto dal vivo. Più di 90 opere d’arte, tra schizzi, studi, acquerelli, disegni e una selezione di olii mai giunti insieme in Italia, caratterizzano il percorso espositivo della grande mostra “Turner. Opere della Tate” dedicata al celebre e rinomato maestro dell’acquerello che con la sua pittura ha influenzato più di una generazione di artisti, quali Claude Monet, Caspar David Friedrich, Vincent Van Gogh, Edgar Degas, Paul Klee, Franz Marc, Wassily Kandinsky, Gustav Klimt, Mark Rothko, James Turrell e Olafur Eliasson.

Francia, Svizzera, Italia, sono molte le tappe toccate da Turner nei suoi viaggi e riprese poi nelle sue opere: il racconto della vita del forse più grande pittore romantico sono caratterizzate da quello che in quegli anni prese il nome di sublime, ciò che è al limite, tra l’infinitamente bello e struggente, quasi catastrofico. Non è un caso che per esempio in un quadro come Pescatori in mare Turner, dipingendo un mare in tempesta che potrebbe far paura, non dimentica un raggio di luce che renda quella stessa scena colma di angoscia, anche incredibilmente bella.

William Turner
William Turner, Pescatori in mare (1796); olio su tela, 91,5 x 122,5 cm, Tate Gallery, Londra © WikiMedia

Il Chiostro del Bramante a Roma, la location perfetta

La location della mostra dedicata a Turner vale da sola la visita: siamo al Chiostro del Bramante, uno straordinario esempio di architettura rinascimentale, parte del complesso che comprende anche l’attigua Chiesa di Santa Maria della Pace in cui si trovano le famose Sibille di Raffaello.

Eretto su uno schema quadrato, il Chiostro è costituito da due ordini sovrapposti: un ampio portico a quattro archi per ogni lato con pilastri in stile ionico dotati di capitello e base (paraste), coperture a volta, e un loggiato superiore in stile composito, con pilastri e colonne corinzie alternati che sostengono l’architrave a copertura piana. Il Bramante lo realizzò quando si trasferì da Milano a Roma dopo la caduta di Ludovico il Moro, diventando qui primo architetto di Papa Giulio II e rivale di Michelangelo.

Da non perdere, nella sala con l’omonimo nome, situata sul primo loggiato del Chiostro, sono dunque “Le Sibille”, uno straordinario affresco, di oltre sei metri di larghezza, eseguito da Raffaello intorno al 1515. Capaci di conoscere il futuro, queste veggenti vengono spesso paragonate a quelle di Michelangelo. Mentre le figure michelangiolesche sono potenti e definiscono plasticamente la loro forza interiore, quelle di Raffaello sono eleganti e liriche, morbide e armoniche come quelle di tutta la sua pittura.

La mostra “Turner. Opere della Tate” è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 20:00; sabato e domenica dalle 10:00 alle 21:00. Il biglietto costa 14 euro.

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