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Cinque luoghi in provincia di Treviso che custodiscono testimonianze uniche di architettura, scultura e pittura, tra cui di Canova e Palladio per un weekend autunnale all’insegna del bello.
Una terra affascinante il Veneto, specie nel periodo autunnale, capace di offrire molto sia dal punto di vista naturalistico che artistico: vi proponiamo un breve tour in Provincia di Treviso, tra vigneti, ville e meraviglie dell’arte italiana. Le eccellenze di grandi nomi come Palladio, Canova, Veronese, Scarpa e Giorgione in un solo week end.
Pur essendo solo una località di circa 2000 abitanti, Possagno è una meta da non perdere per chi decide di trascorrere un week end in queste zone. Qui infatti è nato Antonio Canova: noto a tutti per la sua maestria scultoria, fu anche un abile pittore e architetto e proprio nella sua città decise di progettare e far realizzare quello che ora è chiamato da tutti Tempio Canoviano. Si tratta di una struttura imponente dalle chiare influenze neoclassiche che colpisce per maestosità, linearità e bellezza. La posizione è incredibilmente panoramica e la scalinata per accedervi rende tutto magico. All’interno, ciò che colpisce maggiormente è la cupola, una struttura che ricorda quella del Pantheon romano, all’esterno il colonnato che riporta invece ai templi greci. Qui è sepolto anche lo stesso Canova. Altra meraviglia sono il Museo Canova e la Gypsotheca, nel primo si ripercorre la vita dell’artista e si comprende quale fosse il suo metodo di lavoro; nella seconda invece si ammirano i gessi originali delle sculture del Canova in una struttura restaurata e riprogettata da Carlo Scarpa, grandissimo architetto che ha saputo valorizzare al meglio questi tesori, soprattutto grazie a un sapiente utilizzo della luce.
La cupola del Tempio del Canova. © Simona Denise DeianaNel territorio di Maser, tra le numerose ville, Villa Barbaro è certamente una fermata obbligata: si tratta di uno dei progetti più noti di Andrea Palladio, che la realizzò tra il 1554 e il 1560, ed è entrata anche tra i patrimoni dell’umanità Unesco per bellezza e unicità. È una proprietà privata e attualmente sono abbastanza evidenti le poche cure prestatele ma rimane comunque un esempio grandioso della maestria di questo architetto, impreziosita inoltre dagli affreschi di Paolo Veronese che con il suo ciclo incanta ancora oggi per l’utilizzo del trompe–l‘œil. Il ninfeo è forse l’angolo più suggestivo della villa e dell’attiguo parco, ma non potete che vederlo dalle finestre perché non vi si può accedere e l’acqua non sgorga più come un tempo. Un luogo dal passato glorioso che ora avrebbe bisogno di rivivere.
Potrebbe essere l’inizio del breve viaggio in queste mete nella provincia trevigiana: Castelfranco Veneto, oltre a essere una cittadina davvero graziosa e ben tenuta, è nota per aver dato i natali al pittore quattrocentesco Giorgione. Ed è proprio suo il dipinto conservato nel Duomo, chiamato appunto Pala di Castefranco: è l’unica pala d’altare realizzata dall’artista e raffigura la Madonna col Bambino su un alto trono, a sua volta sopra un basamento che poggia su un sarcofago di porfido, con lo stemma della famiglia Costanzo. Ai piedi vi sono invece Nicasio e Francesco. Il panneggio del manto della Madonna, la prospettiva e la luce fanno intuire la mano di un grande maestro. Nel Museo casa Giorgione è conservato invece il Fregio delle Arti liberali e meccaniche. Fuori dalla cattedrale piacevolissimo è fare una passeggiata lungo le mura e il torrente o sotto i portici sempre volgendo lo sguardo al castello medievale.
Altro gioiello è Asolo che conserva tanti piccoli angoli dal fascino unico. Un itinerario potrebbe partire dalla piazza principale del paese dove si trova il Duomo e poco distante il Museo civico, piccolo ma davvero interessante. All’interno è conservata una bella sezione archeologica ma soprattutto una stanza con degli oggetti appartenuti alla grande Eleonora Duse (che ad Asolo è sepolta) e un’altra che racconta in modo multimediale, alternativo e coinvolgente la vita e il lavoro di Freja Stark, scrittrice inglese che qui visse e morì, considerata un’antesignana del travel writing e sicuramente un esempio di donna emancipata e moderna. Percorrendo via Canova si incontrano via via molte delle attrazioni del paese: la casa dove visse la Duse, la casa longobarda, la chiesa di Santa Caterina, la chiesa di Sant’Anna e infine il cimitero dove riposa la famosa attrice. Per completare il giro non bisogna perdere la Rocca, il percorso per arrivarci è piacevolissimo, il panorama nei giorni limpidi un vero spettacolo, peccato però che sia inagibile ormai da due anni.
San Vito è un luogo minuscolo, una frazione del comune di Altivole, da visitare perché qui è stata costruita la Tomba Brion, progettata e realizzata dal veneziano Carlo Scarpa che nel Novecento fu uno dei massimi esponenti dell’architettura italiana prima e poi internazionale. L’idea del complesso funebre, composto da più elementi architettonici, è del tutto nuova e stupefacente, soprattutto per la sua capacità di rendere bello un luogo di dolore. La tomba è stata commissionata dalla moglie di Giuseppe Brion, patron della Brionvega, azienda leader nell’elettronica di consumo specie negli anni Sessanta.
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