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Nove tappe da Venezia a Torino per pedalare sull’itinerario VenTo ideato dal Politecnico di Milano. Aspettando gli investimenti per il cicloturismo.
Un piccolo giro d’Italia con una deviazione eccezionale per l’Expo di Milano, per far conoscere le potenzialità del cicloturismo e di quella che può diventare l’infrastruttura ciclabile leggera del Nord. Questo è lo spirito della terza edizione del VenTo Bici Tour, evento che si svolgerà dal 30 maggio al 7 giugno.
Nove tappe che seguono il percorso del fiume Po, per un totale di 680 km di tratti lontani dal caotico traffico automobilistico. Una lunga avventura ciclabile che parte da Venezia per arrivare a Torino, toccando le città di Cremona, Ferrara, Pavia e Piacenza. Già 100 km sono su piste ciclabili sicure e utilizzate, mentre un altro 40 per cento del percorso potrebbe essere aperto al pubblico, se non fosse che passa sugli gli argini del Po e al momento non c’è l’accordo tra le regioni e gli enti fluviali.
A ogni tappa corrispondono uno o più eventi divulgativi e ricreativi, per un totale di quindici. L’idea di questa infrastruttura leggera nasce da un gruppo di lavoro del Politecnico di Milano, con l’intento di far diventare VenTo un modello alternativo per riscoprire i territori in bicicletta dando loro nuova vitalità e in grado di creare lavoro e nuove economie.
VenTo ha il sostegno di oltre 200 tra istituzioni e associazioni, attraversa luoghi di interesse con oltre 1300 occasioni culturali. Con un investimento di 80 milioni si garantirebbero 400mila visitatori all’anno. Una possibilità che ha portato l’interesse delle fondazioni di origine bancaria, con un bando pronto a promuovere lo sviluppo di queste infrastrutture ciclabili lungo gli affluenti del Po.
L’edizione 2015 ha l’adesione ufficiale della Regione Piemonte oltre a quella della Regione Emilia Romagna, senza dimenticare il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente, dei Beni Culturali e del Corpo Forestale dello Stato. Con la tappa conclusiva il gruppo del Politecnico di Milano raggiunge Torino accompagnato dal ciclista Domenico Pozzovivo e dal giornalista sportivo ed ex ciclista Davide Cassani.
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