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Un gruppo di ciclisti ha pedalato lungo i 679 chilometri di VenTo, percorso ciclabile da Torino a Venezia, scoprendo le ricchezze paesaggistiche e gastronomiche dei territori che vengono baciati dal fiume Po.
VenTo bici tour è arrivato alla sua sesta edizione realizzata tra il 25 maggio e il 3 giugno. Questo tragitto per biciclette che affianca il fiume Po è ora divenuto parte del Sistema nazionale delle ciclovie turistiche sostenute dal Governo e dalle Regioni attraversate da questi percorsi ciclabili.
VenTo è un progetto portato avanti dal Politecnico di Milano: un viaggio di 679 chilometri da Torino a Venezia lungo il Po passando per Pavia, Mantova, Ferrara, che diventerà la dorsale cicloturistica più lunga d’Italia.
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L’edizione 2018 di VenTo bici tour ha alternato delle belle pedalate a eventi legati alla sensibilizzazione sullo sviluppo della mobilità ciclabile e alle ricchezze del territorio.
Già il primo giorno c’è stata occasione di sostare a Trino per ascoltare musica e assaggiare la panissa. Il 26 il percorso ha portato i ciclisti fino a Valenza passando per Casale Monferrato, lungo l’argine tra campi verdi, risaie e sterrati. È proprio qui che VenTo ha accolto i dipendenti di Bulgari, che hanno utilizzato l’app Jojob Bici e piedi per certificare il percorso affrontato, registrando una mancata emissione in atmosfera di 450 chilogrammi di CO2. Un test prima che l’azienda attiverà il servizio per tutti, in modo che possano accumulare punti da trasformare in incentivi. A Valenza il gruppo ha assaggiato i prodotti locali offerti da Slow Food.
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Anche i duecento chilometri da Torino a Pavia del weekend vengono festeggiati in maniera gastronomica, con pane di grani antichi e Bonarda.
Il 30 maggio è stata l’occasione per incontrare i bambini delle scuole di Boretto e Guastalla, per mostrare la bellezza di VenTo disegnando e colorando con i gessetti, mentre il giorno successivo è il turno di Reggio Emilia. Nella città simbolo della ciclabilità in Italia è stata realizzata la segnaletica della futura dorsale cicloturistica lungo il Po. L’occasione è stata quella di incontrare quelle imprese interessate al mondo della bicicletta e all’economia che possono generare le due ruote. Successivamente un incotrno con gli studenti del Politecnico di Mantova e un corso di formazione per architetti e ingegneri su come progettare le ciclabili di domani tenendo conto delle caratteristiche del territorio.
Il 2 giugno il percorso ha portato fino a Ferrara, al Parco urbano, dopo una giornata intensa e sessanta chilometri “di bellezza immersi nel paesaggio”. Una signora ha suggerito agli organizzatori che in questo tratto si potrebbe addirittura fare una tappa a cronometro del Giro d’Italia. Raggiunta Polesella i partecipanti in bicicletta hanno potuto assistere a una performance artistica di alcuni writers lungo i muri della ciclabile. Successivamente il gruppo ha superato Villanova Marchesana per arrivare a La Piarda, dove si è rifocillato con mele e biscotti fatti dalle signore del paese. In zona ci sono anche i resti dell’antica città di Adria, abitata dagli antichi greci e dagli etruschi.
L’ultima tappa del @VentoPolimi Bici Tour 2018: dall’ostello Amolara ad Adria ci immergiamo nel Delta del Po e poi verso il mare. La storia finirá al Lido di Venezia, intanto pedaliamo ancora. #ventobicitour2018 pic.twitter.com/MpHo89mUfz
— witoor (@witoorbiketours) 3 giugno 2018
L’ultimo giorno è quello dell’approdo verso il mare, toccando il delta del Po fino a Rosolina. A Chioggia nella Laguna del Luserzo i ciclisti sono stati accolti da un’associazione che sta sperimentando il cicloturismo per ragazzi disabili. Il vioggio è continuato verso l’isola di Pellestrina tra i pescatori e le case colorate, per poi raggiungere il Lido e la laguna: una tappa di altri sessanta chilometri “di bici e libertà, di aree protette e acqua”.
Le edizioni di VenTo bici tour sono un’occasione per far scoprire tutte le ricchezze del territorio raccolto intorno al Po, raggiungibili grazie a una bicicletta, i percorsi ciclabili e una bella gamba per pedalare. In attesa che la dorsale ciclabile sia rifinita grazie ai fondi stabiliti dal Governo italiano.
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