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Il filmmaker Alessio Mida è riuscito nell’impresa di compiere un viaggio in footbike di 30 giorni attraversando i Balcani senza soldi né bagagli. Obiettivo: riscoprire la solidarietà.
Un viaggio in footbike nei Balcani per un mese. Tutto senza usare soldi, traghetto compreso. Questa è stata l’impresa di Alessio Mida, filmmaker toscano classe 1982, che ha deciso di usare un mezzo di trasporto ecologico che non fosse la classica bicicletta. Un’avventura che fin dal principio è stata immaginata come una filosofia di vita e una scommessa: farsi ospitare e farsi offrire acqua e cibo nel pieno spirito della condivisione e della solidarietà.
L’idea, spiega Alessio, un po’ è nata ripensando all’esperienza, raccontata nel film La nave dolce (qui il film), di ventimila albanesi che sono sbarcati in Italia con la nave Vlora senza soldi e sperando in un aiuto. “Quando vidi il film pensai ‘cavolo, chissà cosa accadrebbe se uno facesse il viaggio inverso’ e così ho deciso di farlo”.
Un altro motivo era smentire il luogocomune per cui oggi come oggi ognuno pensa per sé e non ci si può fidare di nessuno. “Ci sono brave persone in giro, c’è ancora speranza di aiutarsi. Così mi sono messo completamente nelle mani del prossimo”. Infatti Alessio ha portato con sé solo lo smartphone, gli attrezzi essenziali per riparare la bici, un cuscino gonfiabile e un telo di seta per le emergenze. Nient’altro.
“La scelta del mezzo è stata azzeccatissima” afferma entusiasticamente Mida, “ho dormito anche per strada, ho conosciuto persone di tutte le nazionalità e parlato lingue che nemmeno conoscevo”. La footbike si è trasformata così in in veicolo di mobilità dolce con un alto tasso di socialità.
Questa esperienza ha fatto comprendere ad Alessio Mida come il viaggio sia “la riscoperta del vecchio anziché del nuovo“, che avvicina alle altre culture mostrando come gli esseri umani siano più simili di quanto sembra: “Quello che volevo dimostrare è che alla fine non siamo soli, che nonostante siamo diversi siamo vicini”.
“Sono tornato vivo, hai visto?” dice appena tornato (video) mentre saluta al suo ritorno a Follonica. Un viaggio che era sembrato subito complicarsi appena sbarcati in terra albanese. “Ero arrivato nella capitale Durazzo da due minuti e nonostante tutti gli albanesi mi avessero detto ‘stai attento che le strade qui sono brutte’ vedo delle belle ragazze, mi giro per guardarle e…casco in una buca grande quanto un bambino di due anni! Mi si è gonfiato tutto il gomito ma mi sono subito accorto che non era niente di grave. È stata comunque una bella esperienza anche perché successivamente ho fatto più attenzione alle strade. E poi perché ho avuto la possibilità di fare un impacco ‘old school'”.
Ma con tutto questo entusiasmo ci sarà stato qualcosa di negativo in questo viaggio? “Una cosa che mi ha colpito è lo scarso rispetto per l’ambiente, questa cosa mi ha shockato. Quando arrivi nella foresta incantata e trovi delle discariche abusive capisci che è una situazione davvero complicata. Ho trovato anche inceneritori improvvisati: ammassi di rifiuti dieci metri per dieci che bruciavano con gas tossici e sostanze cancerogene”.
Possiamo dire sinteticamente che la footbike è una via di mezzo tra un monopattino e una bicicletta. Un mezzo a due ruote – solitamente quella anteriore è più grande – che si spinge facendo forza sulla gamba a terra per acquisire velocità. Per la leggerezza e le ridotte dimensioni (niente pedali, niente sella) potrebbe anche essere una valida alternativa per spostarsi sfruttando l’intermodalità dei mezzi di trasporto.
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