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Ha vinto il premio per il miglior progetto internazionale più innovativo di Londra. È il violino in seta di ragno, la firma è italiana.
Con un violino in seta di ragno ha sbaragliato la concorrenza di oltre cento studenti provenienti da ben 49 paesi ed è stato premiato con grande ammirazione dal sindaco di Londra, Sadiq Khan. Primo premio: 10mila sterline (circa 11.700 euro), per aver introdotto una vera e propria rivoluzione nella costruzione degli strumenti musicali. L’idea è di Luca Alessandrini, il premio è l’International student innovation award 2016, il premio per il miglior progetto internazionale organizzato da London & Partners, la società di promozione ufficiale della capitale britannica che intende dare visibilità alle menti creative e giovani.
Alessandrini, 30 anni, originario di un paesino in provincia di Pesaro-Urbino, dopo la laurea si trasferisce a Londra per un master biennale del Royal college of art e dell’Imperial college su innovazione, ingegneria e design. In questo corso lavora appassionatamente e duramente con altri 38 studenti provenienti da tutto il mondo. Amante della musica e con qualche concerto alle spalle, sceglie come strumento il violino per l’incarico finale del master, ovvero un progetto di connessione tra biomateriali e il settore dell’acustica.
“È lo strumento più iconico, il più difficile da suonare, non ha subito mutamenti da 400 anni e ha alle spalle una cultura enorme. Trasformarlo mi è sembrato una provocazione in grado di stimolarmi”, spiega Alessandrini. Per produrre questo strumento si usa ancora la fibra di carbonio dagli anni Settanta, mentre per fare le casse serve il legno truciolare, un materiale ben poco sostenibile, con un unico vantaggio: costa poco. Stimolato da questo grande desiderio di innovare, Luca Alessandrini comincia una vera e propria sfida che in meno di un anno lo porta a traguardi che non avrebbe mai pensato di raggiungere.
L’idea della seta per la costruzione del violino arriva dopo diverse prove, dopo aver coltivato batteri e sperimentato le bioresine (resine sintetiche costituite da materie prime 100% vegetali). Alessandrini sceglie iuta e bambù, ma poi si rende conto che per sfidare la fibra di carbonio, usata da sempre con successo, avrebbe dovuto scegliere un materiale naturale di analoga qualità. Poi, si concentra sulla seta. Sebbene non sia la prima volta che la seta dei ragni viene utilizzata in liuteria (nel 2012 un ricercatore giapponese aveva creato una serie di corde di violino), questa è la prima volta che le fibre di seta vengono usate per costruire l’intero corpo di un violino.
Il primo prototipo è stato costruito con strati di seta, legati con la bioresina, donati dall’azienda Taroni di Como, mentre per il secondo è stata aggiunta la seta di ragno, ottenuta grazie a una collaborazione con l’Università di Oxford. Nel dipartimento di Zoologia, infatti, c’è un allevamento di ragni australiani che, per le loro ragnatele, producono un materiale cinque volte più resistente dell’acciaio, ma molto più elastico.
Quando viene suonato, la seta fa vibrare la cassa emettendo un suono che può essere modificato variando in modo esatto la fusione dei due materiali. La combinazione della seta e della resina infatti produce un unico tono che può essere alterato modificando le quantità dei due componenti originali. Il nuovo materiale consente di personalizzare l’acustica degli strumenti con un grado di controllo molto difficile da raggiungere con altri materiali moderni come appunto, la fibra di carbonio. Il giovane ricercatore italiano ha sviluppato il suo prototipo di violino in collaborazione con l’Associazione nazionale dei liutai artistici italiani. Il suo fondatore, Gualtiero Nicolini, lo ha messo in contatto con venti dei liutai più importanti del mondo attivi a Cremona, non a caso luogo di nascita di Antonio Stradivari. Lo strumento in seta di ragno è stato testato anche dal famoso violinista britannico Peter Sheppard Skaerved, superando l’esame a pieni voti.
https://youtu.be/1D3D1GCcsWg
Dopo la presentazione al Royal college of art di Londra, il violino sarà in mostra all’Imperial final show, e alla Royal science society exhibition. Alessandrini ha già brevettato la sua tecnologia e ora vuole sviluppare nuovi processi per la fabbricazione di strumenti musicali e materiali per l’acustica, realizzati usando la seta. Dalle casse del basso fino agli speaker dei computer, Luca è già alla ricerca di partner per la sua attività di startup e spera che i suoi violini siano acquistabili a partire dal 2017.
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