
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
Dall’incontro tra la filosofia indiana con il taoismo e con la mentalità cinese, pragmatica e intrisa di confucianesimo, nasce un percorso spirituale in cui la compassione si eleva allo stesso livello della sapienza.
Una porta può collegare due stanze, due città e
anche due mondi. Ma cosa succede con una porta senza porta?
Dopo averla oltrepassata, riconosciamo lo stesso mondo di prima,
che ci appare così diverso solo perché qualche cosa
è cambiato in noi.
Forse non abbiamo avuto accesso a nessuna dimensione superiore e
non è stato scoperto nessun nirvana, ma la nostra mente ha
fatto un passo che non era mai stata capace di fare prima: ha trasceso se
stessa, ha dato la precedenza a un rapporto diretto
tra il manifestarsi dell’esperienza e il nostro essere.
Un antichissimo velo è stato lacerato e la porta senza
porta, che abbiamo
oltrepassato, forse era dentro di noi. Nascosta,
quindi inviolabile, un attimo prima, inconsistente e ormai
irriconoscibile, un attimo dopo.
La porta senza porta è quell’impedimento, o meglio quel
complesso di impedimenti, che ci precludono una reale conoscenza e
penetrazione di noi stessi e della realtà circostante. Quei
blocchi ci impediscono di realizzarci, quella montagna la dobbiamo
scalare per raggiungere i fini più
significativi. Tutti ostacoli che, in realtà, esistono sono
nella nostra
mente e non hanno consistenza reale, ma solo
mentale.
La porta senza porta si può oltrepassare solo in
quell’attimo in cui la mente è distratta. Solo allora si
capisce che non c’è in realtà nessuna montagna,
nessun blocco, nessun ostacolo: nessuna porta.
Nessuna realtà.
a cura di
Marcella Danon
Che cosa
è lo zen
Dall’incontro tra la filosofia indiana con il taoismo e con la
mentalità cinese, pragmatica e intrisa di confucianesimo,
nasce un percorso spirituale in cui la compassione si eleva allo
stesso livello della sapienza.
Oltre la mente
razionale
Lo zen
destruttura convenzioni, formalità, automatismi, abitudini.
Mira soprattutto a risvegliare e potenziare facoltà non
logiche, ma intuitive, dell’uomo.
Zen. Religione o
filosofia?
Non può essere racchiuso in una definizione, così
come un fiume non può essere racchiuso in un bicchiere. Come
un fiume è la vita stessa, e la sua verità va cercata
e trovata – e può essere trovata – solo nel fluire della
vita.
Il valore della
vita quotidiana
Lo zen mira a far superare ogni dualismo non solo riconoscendo la
profonda unità dell’esistente, ma realizzandola, nel “qui e
ora”.
La
sacralità della vita
Ogni punto della
montagna è la sua cima, ogni punto della vita è tutta
la vita, sacro, come sacra è la vita stessa.
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