
L’organizzazione palestinese Hamas ha modificato per la prima volta in 30 anni il proprio programma politico. Gelo da Israele.
“Un cessate il fuoco immediato e senza condizioni per ragioni umanitarie” tra l’esercito israeliano e Hamas, dopo tre settimane di violenze nella Striscia di Gaza. È quanto chiesto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite riunitosi il 27 luglio in una sessione d’emergenza. La proposta invita le parti “ad accettare e applicare pienamente un cessate
“Un cessate il fuoco immediato e senza condizioni per ragioni umanitarie” tra l’esercito israeliano e Hamas, dopo tre settimane di violenze nella Striscia di Gaza. È quanto chiesto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite riunitosi il 27 luglio in una sessione d’emergenza. La proposta invita le parti “ad accettare e applicare pienamente un cessate il fuoco umanitario” per tutto il periodo di Eid al-Fitr, la festa musulmana che segna la fine del mese del Ramadan.
La risoluzione è stata approvata da 15 stati che fanno parte del Consiglio su proposta della Giordania. La speranza è che venga garantito il pieno rispetto del diritto umanitario internazionale, soprattutto per quanto riguarda la protezione della popolazione civile. Un richiamo scontato ma inevitabile che arriva dopo il bombardamento della scuola delle Nazioni Unite a Beit Hanun avvenuto il 24 luglio causando 17 morti.
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B’Tselem, un gruppo israeliano per la difesa dei diritti umani, ha criticato le Forze di difesa israeliane (Israel defense forces, Idf) per aver deliberatamente condotto raid aerei sulle abitazioni private dei palestinesi uccidendo centinaia di civili. L’accusa si riferisce ai bombardamenti effettuati sulla striscia di Gaza dall’8 luglio al 26 agosto 2014, durante l’operazione Margine
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