Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
I materiali che rivestono gli alimenti (FCM) sono da diversi anni sotto la lente dei ricercatori che si occupano di salute, alimentazione e ambiente. Gli imballaggi infatti contengono sostanze chimiche che entrano in contatto con l’alimento, basti pensare al rivestimento interno delle lattine, al laminato dei cartoni per bevande, alla plastica delle bottiglie. Quali sostanze
I materiali che rivestono gli alimenti (FCM) sono da diversi anni sotto la lente dei ricercatori che si occupano di salute, alimentazione e ambiente. Gli imballaggi infatti contengono sostanze chimiche che entrano in contatto con l’alimento, basti pensare al rivestimento interno delle lattine, al laminato dei cartoni per bevande, alla plastica delle bottiglie.
Un recente studio sugli FMC, condotto dagli scienziati ambientali Jane Muncke, John Peterson Myers, Martin Scheringer e Miquel Porta e da poco pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, ha evidenziato che sono molte le sostanze contenute nei packaging che possono migrare negli alimenti che mettiamo in tavola ogni giorno. Secondo gli autori, nonostante la loro presenza sia regolamentata, il rischio che le persone mangino cibi contaminati è alto. E troppo poco si sa circa l’impatto a lungo termine di queste sostanze. Gli studiosi, in particolare, vorrebbero ottenere risposte riguardo l’esposizione permanente agli FMC che sono “motivo di preoccupazione per diverse ragioni”: ad esempio sulla formaldeide, sostanza che a dosi elevate può causare il cancro, diffusa nelle bottiglie di alcune bevande e nelle stoviglie in melammina, ma anche sul bisfenolo A (o BPA), il tributilstagno, il triclosan e gli ftalati, sostanze che possono interagire negativamente con la produzione ormonale.
L’obiettivo dei ricercatori è trovare indicazioni circa il legame tra alimenti a contatto con le sostanze chimiche e patologie anche molto serie come il cancro, il diabete, l’obesità, i disturbi neurologici e infiammatori. “Mentre per la scienza alcune di queste sostanze sono oggetto di dibattito e i responsabili politici lottano per soddisfare le esigenze delle parti interessate, i consumatori rimangono esposti a queste sostanze chimiche tutti i giorni, per lo più inconsapevolmente”, hanno precisato i ricercatori.
Quando si fa la spesa, per non rischiare l’esposizione a sostanze i cui effetti sulla salute sono ancora poco conosciuti, il consiglio è di acquistare cibi freschi e non confezionati, da riporre in un comune sacchetto di carta per alimenti. Una soluzione pratica, sicura, economica e che fa bene anche all’ambiente.
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