Nasce il Gpl vegetale

Buone notizie per i possessori di auto a GPL: un gruppo di scienziati dell‘Imperial College di Londra e dell’Università di Turku, in Finlandia, è riuscito a produrre propano dalla fermentazione del glucosio utilizzando alcuni batteri geneticamente modificati del ceppo E. Coli.   Finora il GPL, o gas propano liquido, utilizzato per il funzionamento dei veicoli o in

Buone notizie per i possessori di auto a GPL: un gruppo di scienziati dell‘Imperial College di Londra e dell’Università di Turku, in Finlandia, è riuscito a produrre propano dalla fermentazione del glucosio utilizzando alcuni batteri geneticamente modificati del ceppo E. Coli.

 

Finora il GPL, o gas propano liquido, utilizzato per il funzionamento dei veicoli o in alcuni casi per il riscaldamento, è’ sempre stato prodotto sfruttando i combustibili fossili, in particolare il petrolio.

 

Questo team di ricercatori è riuscito invece a riprodurlo in laboratorio, in modo assolutamente sostenibile. “Possiamo creare un prodotto chimicamente identico al propano” ha affermato Patrik Jones, l’autore principale dello studio pubblicato sulla rivista Nature Communications. “Dovrebbe funzionare esattamente come propano normale.”

 

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Immagine al microscopio del batterio E. Coli. © sgugenetics.pbworks.com

Le potenzialità dello studio sono economiche e ambientali: solo in Inghilterra, dove si è svolta la ricerca, le auto alimentate a GPL sono 160.000. Il gas propano liquido, inoltre, riduce la quantità di gas serra in atmosfera del 20 per cento rispetto alla normale benzina e per questo è considerato un carburante “ecologico”.

 

Gli scienziati non sono ancora pronti per produrre il “GPL vegetale” su larga scala; serve un piano di sviluppo che possa attrarre gli investitori.

 

“I combustibili fossili sono una risorsa finita” ha concluso Jones, “e dato che la popolazione mondiale continua a crescere, è necessario trovare nuovi modi per soddisfare le crescenti richieste di energia. È una sfida notevole, che ci spinge a sviluppare un procedimento rinnovabile, a basso costo ed economicamente sostenibile”.

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