Il terremoto in Nepal di aprile 2015

Uno sciame sismico sta interessando il Nepal e gli stati confinanti come India, Bangladesh e la regione cinese del Tibet a partire dal 25 aprile. La prima scossa di magnitudo 7,9 è stata devastante. Il giorno dopo, 26 aprile, un altro terremoto di magnitudo 6,7 ha colpito il Nepal. Il bilancio provvisorio è di oltre

Uno sciame sismico sta interessando il Nepal e gli stati confinanti come India, Bangladesh e la regione cinese del Tibet a partire dal 25 aprile. La prima scossa di magnitudo 7,9 è stata devastante. Il giorno dopo, 26 aprile, un altro terremoto di magnitudo 6,7 ha colpito il Nepal. Il bilancio provvisorio è di oltre 4.000 vittime e più di 7.000 feriti. Per capire l’entità assoluta del fenomeno, la scossa che ha colpito l’Aquila il 6 aprile 2009 è stata di magnitudo 6,3 e ha causato 309 morti e 1.500 feriti.

 

Il 12 maggio un terremoto ha colpito nuovamente il Nepal, vicino al confine con la Cina. Secondo lo US geological survey (Usgs) la scossa è stata di magnitudo 7,4. Il terremoto è stato avvertito anche nel nord dell’India, fino a New Delhi.

 

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Il primo sisma è stato il più potente degli ultimi 81 anni in Nepal, dal 1934 quando morirono 8.500 persone. Entrambe le scosse hanno causato valanghe sull’Everest, la vetta più alta del mondo (8.848 metri). Il campo base è andato distrutto. Decine gli alpinisti coinvolti mentre erano accampati o si trovavano in fase di scalata.

 

A Katmandu, capitale del Nepal, i morti sarebbero 1.100 e non è ancora possibile fare una stima dei danni e del numero di edifici crollati. Tra questi c’è anche la torre Dharahara, alta oltre 60 metri, era un sito patrimonio dell’umanità dell’Unesco insieme a tutta la valle che ospita la città. Da poco tornata visitabile, al momento del crollo c’erano decine di turisti al suo interno.

Il Nepal è un paese di dimensioni relativamente piccole, circa la metà dell’Italia, e conta anche la metà degli abitanti: circa 30 milioni. Si sviluppa lungo la catena himalayana, detta anche la spina dorsale dell’Asia, ed è “incastonato” tra Cina e India. Una posizione che ne fa uno dei paesi più soggetti a terremoti perché si trova nel punto dove la placca indiana e quella eurasiatica si scontrano. La loro tensione ha dato origine, appunto, all’Himalaya lunga circa 2.500 chilometri che ospita le vette più alte del mondo. Oltre all’Everest, qui c’è anche il K2. Terremoti di questa entità, dunque, non sono straordinari e sembra si verifichino a cadenza regolare: uno ogni circa 75 anni.

 

La corsa agli aiuti umanitari e agli sforzi per la ricostruzione è già cominciata. In prima linea ci sono Cina, India, Unione europea e alcune organizzazioni come Croce Rossa e Medici senza frontiere. Il numero di persone coinvolte o in qualche modo toccate dai terremoti sarebbero circa otto milioni.

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