Cooperazione internazionale

Nois. Nasce in Sardegna il primo tg dei migranti per i migranti

Si chiama Nois ed è un progetto unico nel suo genere. Nasce in Sardegna il primo telegiornale realizzato e condotto da migranti.

In lingua sarda, Nois significa “noi” ed esprime la volontà di una vera integrazione tra i migranti e gli abitanti dell’isola. È un progetto pionieristico ideato da Sardegna Teatro in collaborazione con il canale online Eja tv a Cagliari ed attuato grazie all’aggiudicazione del bando Migrarti del ministero della Cultura. Da aprile dello scorso anno ha prodotto quattro puntate dedicate al tema dell’immigrazione, a informazioni pratiche sui servizi disponibili, alle possibilità di inserimento nella realtà dell’isola ma anche a contenuti di interesse culturale, letterario e cinematografico.

Com’è fatta la redazione di Nois, il primo tg dei migranti

L’accoglienza dei migranti è un tema di grande attualità in Italia ma nelle isole come Sardegna e Lampedusa, primo approdo delle migrazioni, è un problema da risolvere. E può essere risolto solo con la conoscenza della vita di queste persone, delle difficoltà quotidiane e dei pericoli che corrono.

La redazione di Nois è composta completamente da migranti per questo ha uno sguardo profondo, che pone in primo piano situazioni critiche e storie di immigrazione e riesce a rendere il migrante soggetto e oggetto di questo dialogo. I servizi mostrano con concretezza i fatti, raccontando storie di chi ce l’ha fatta e di chi ce la sta facendo, offrendo aiuto e speranza a chi ancora deve continuare il viaggio o affrontare la vita in un nuovo paese.

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Scopo di Nois è quello di dare voce a una comunità eterogenea che si sta formando sul nostro territorio, con la quale è necessario interagire, e lo fa facendo parlare gli stessi migranti; i quali trovano in questo spazio la possibilità di condividere le loro esperienze di vita e le reali difficoltà con cui si sono scontrati arrivati in Italia, razzismo, emarginazione, solitudine.

Latif Yakoubou è un giovane migrante venuto dall’Africa con il sogno come tutti di una vita migliore ma anche il bisogno di raccontare quello che aveva visto e vissuto: “perché ho sopportato durante questo viaggio i momenti più difficili della mia vita; la prigione, le violenze corporali, l’attraversamento del deserto” come ha dichiarato a Sardegna Teatro.

Questa necessità lo ha spinto a proporsi alla redazione di Nois dove oggi lavora come reporter, impiego che gli garantisce un reddito e la prospettiva di una professione come giornalista, ma cosa a cui tiene maggiormente la possibilità di mostrare al mondo il lato umano di questa odissea.

Un progetto unico nel suo genere

Prima di Nois in Italia e in Europa non era mai esistito un progetto di questo genere, capace di utilizzare la televisione e i social media per aprire un canale diretto con i migranti. Nois oggi ha conseguito un discreto successo locale e continua ad essere supportato dal ministero della Cultura e del Turismo. Per restare attivo ha però bisogno di ulteriori fondi e per questo ha presentato una campagna di raccolta fondi online con la quale sarà possibile a tutti sostenerlo.

Questa iniziativa si muove contro i luoghi comuni più diffusi di rifiuto o di semplice tolleranza delle migrazioni: l’integrazione può certamente avvenire, ma attraverso l’accettazione delle diversità e definizione delle diverse identità culturali.

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