British Museum: come (si) suona un antico gong di roccia

Il British Museum ha riunito un giovane batterista rock e un’archeologa esperta di arte rupestre per mostrare come si suonavano i gong di roccia secoli fa.

Il British Museum ha invitato Cornelia Kleinitz, un’archeologa di Berlino specializzata in arte rupestre, e Liam Williamson, un giovane batterista indie rock, per scoprire e mostrare attraverso un video come un gong di roccia poteva essere suonato secoli fa.

I gong di roccia sono antichissimi strumenti musicali a percussione in pietra. Parte dei litòfoni, sono stati utilizzati per migliaia di anni in diverse aree dell’Africa. I lastroni venivano suonati colpendoli con ciottoli di quarzite, generando una straordinaria gamma di suoni e melodie. Potevano essere usati per dare inizio a rituali o danze, segnalare l’arrivo di persone, comunicare da una valle all’altra, oppure come forme di espressione.

 

Rock gong British Museum
Il gong di roccia del British Museum suonato con una quarzite

 

In apparenza dei semplici macigni, quando vengono colpiti producono un suono metallico più o meno vuoto a seconda della composizione della roccia. Kleinitz spiega al giovane percussionista le possibili combinazioni sonore e tonali sulle superfici dei due gong esposti, risalenti al Neolitico. I blocchi sono stati recuperati nella valle del Nilo in Alta Nubia, regione a nord del Sudan, emersi durante la costruzione della diga di Merowe nei primi anni Duemila.

 

Il filmato è stato realizzato dal British Museum per l’African rock art Image project, un progetto di ricerca e archivio digitale con oltre 25mila immagini per preservare e far conoscere a tutti l’arte rupestre africana.

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