
Dentro la Sierra Leone, tra ricchezza naturale e deforestazione
La Sierra Leone è uno degli stati africani più esposti al rischio di carestie e calamità naturali. Anche a causa della deforestazione, fenomeno che l’Occidente sembra voler ignorare.
L’Africa è il terzo continente più esteso del Pianeta. Essendo attraversata dai Tropici e dall’Equatore, vanta una grande varietà di ambienti e climi. Anche la popolazione risulta molto variegata: sull’intero territorio sono parlate più di duemila lingue diverse. Il 25 maggio è la Giornata dell’Africa o Africa day, una ricorrenza che celebra l’indipendenza del continente africano e la sua liberazione dal colonialismo.
La Sierra Leone è uno degli stati africani più esposti al rischio di carestie e calamità naturali. Anche a causa della deforestazione, fenomeno che l’Occidente sembra voler ignorare.
Troppe generalizzazioni, troppo spazio a guerre e povertà, poco ad ambiente e cultura e alle voci vere: lo dice il rapporto di Amref e Osservatorio Pavia.
Le produzioni LifeGate brillano agli Italian Podcast Awards: Borena porta a casa il premio di Podcast dell’Anno e miglior podcast nella categoria News. Al secondo posto Re:Tour, un’altra produzione LifeGate.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Un nuovo rapporto dell’Onu rivela che i livelli di insicurezza alimentare in Zimbabwe stanno peggiorando a causa siccità a causa di El Niño.
La stagione delle piogge si è intensificata, aggravando la tremenda crisi umanitaria causata dallo scoppio della guerra civile in Sudan.
I ricercatori, grazie anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, hanno scoperto che gli elefanti africani si rivolgono ai membri della loro famiglia con richiami specifici.
È tesa la situazione in Kenya, dove da giorni la popolazione protesta contro l’aumento delle tasse voluto dal governo di William Ruto.
Alla scoperta di uno dei Paesi più ricchi di flora e fauna al mondo, dove passare dall’avvistamento di pinguini e balene nelle baie all’osservazione dei grandi erbivori e carnivori africani nelle savane.
La decisione giunge dopo le denunce di sfratti del popolo masai per far spazio al turismo di massa. Per Survival è un grande passo avanti.