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Salire sul Monte Bianco con una funivia speciale, visitare un borgo-museo o uno dei tanti castelli, fotografare gli stambecchi sul Gran Paradiso e assaggiare tante cose buone (a partire dalla fontina): 5 idee per scoprire la regione..
È una regione piccola, la più piccola, ma rivela grandi tesori: la montagna più alta d’Italia, borghi e castelli tra i più belli dello Stivale, il primo parco naturale del nostro Paese, chicche gastronomiche da scoprire in tour golosi. Ecco la Val d’Aosta al suo meglio in 5 mosse.
Salire a quasi 4mila metri mentre si ammirano paesaggi mozzafiato, farlo in 15 minuti grazie a un’incredibile opera ingegneristica e infine trovarsi al cospetto del gigante delle Alpi, il Monte Bianco, proprio lì, in prossimità della sua vetta. È l’esperienza da vivere con Skyway, la funivia con cabine rotanti a 360° e tre stazioni avveniristiche che ospitano bar, ristoranti, mostre, un giardino botanico e una sala conferenze fino alla grande terrazza panoramica dove sentirsi più vicini al Cervino, al Monte Rosa e al Gran Paradiso. La partenza è da Courmayeur, l’arrivo a Punta Helbronner da cui ci si può avventurare in escursioni a piedi o con le ciaspole e fuori pista con gli sci.
Nel 1800 Napoleone si fermò qui per la notte dopo aver superato il passo del Gran San Bernardo con 40mila uomini, nel 1893 nel paese esistevano già due alberghi per la villeggiatura e fino agli anni ’60 tutt’intorno al caseggiato c’erano distese di segale e frumento punteggiate da papaveri e fiordalisi. Cosa si vede oggi una volta giunti in uno dei borghi più belli d’Italia? Étroubles è un museo a cielo aperto, con una ventina di opere d’arte tra sculture, pitture e installazioni, disseminate nelle vie, nelle piazze, sulle facciate delle case. E poi ci sono balconi fioriti e alpeggi, la via Francigena che passa di qui, il museo della prima latteria turnaria della Valle d’Aosta. Non andate via senza aver assaggiato la zuppa con fontina e pane nero!
La Valle d’Aosta vanta sul suo territorio la presenza di centinaia di castelli. Le prime fortezze sorsero tra l’inizio dell’XI e il XII secolo con torrioni e mura, poi vennero trasformate in palazzi signorili adatti alla vita cortese. Non tutti sono visitabili, ma ognuno contribuisce a conferire un fascino particolare alla valle. Tra quelli che è possibile ammirare vi segnaliamo il castello di Issogne, dimora della famiglia Challant a cui si deve la ricchezza degli affreschi, la fontana del melograno e la struttura a forma di ferro di cavallo. C’è poi il Forte di Bard che rappresenta uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento di primo Ottocento: potete raggiungerlo con una salita a piedi oppure con l’ascensore panoramico e visitare, tra le altre cose, il Museo delle Alpi, uno spazio interattivo dedicato al mondo alpino. Fiabesco è invece il Castello Savoia a Gressoney-Saint-Jean: realizzato per volere della Regina Margherita di Savoia che lo utilizzava come dimora estiva, domina la vallata regalando una splendida vista fino al ghiacciaio del Lyskamm.
Tutto iniziò nel 1821 quando in quest’area Carlo Felice introdusse il divieto alla caccia allo stambecco. Nel 1913 Vittorio Emanuele III cedette i territori allo Stato a patto che se ne facesse una riserva protetta. Nel 1922 nacqua il primo parco nazionale protetto. È grazie a questa storia che oggi sul Gran Paradiso vivono stambecchi, ma anche lupi, gipeti e si possono ammirare specie floristiche rare. Lungo i suoi 850 km di sentieri, tutto l’anno si possono svolgere tantissime attività in mezzo a una natura incontaminata. Qualche esempio? Trekking fotonaturalistici in compagnia di un fotografo professionista e di esperti guardaparco o ancora ciaspolate al crepuscolo ed escursioni sotto le stelle con il lupo. D’estate il progetto “A piedi tra le nuvole” promuove una mobilità dolce lungo la strada che conduce al Colle del Nivolet favorendo gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta e proponendo un ricco calendario di eventi.
Come farci mancare infine un itinerario gastronomico? La regione ne propone diversi e tutti invitanti. C’è quello che passa per la bassa Val d’Aosta e attraversa, tra le altre località, quella di Arnad dove viene prodotto il celebre lardo Dop oltre a vini, grappe e formaggi tra Bard, Donnas, e Hône. Tra la Valle del Gran San Bernardo e Valpelline si possono visitare lo stabilimento di stagionatura del prosciutto Dop Jambon de Bosses e i magazzini di stagionatura della fontina scavati nella roccia all’interno di un’antica miniera di rame e poi si può gustare la Seupa à la Vapelenentse a base di pane e fontina. Un’altra idea può essere quella di assaggiare l’autentica cucina del popolo Walser nell’alta valle del Lys: minestre, zuppe, gnocchetti, dolci, vino speziato vi faranno provare una cucina povera ma ricca di gusto.
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