
L’autunno è anche la stagione delle grandi mostre d’arte. Ne abbiamo scelte in tutta Italia per scovare con l’occasione nuove sedi museali.
Vogliamo celebrare la Giornata mondiale ONU dell’ambiente proponendo cinque film che raccontano il travagliato e magnifico rapporto fra uomo e ambiente.
Questi film sono un inno alla natura, la quale molte volte – nello sguardo di questi cineasti – non è una madre amorevole ma una forza violenta che segue solo le sue leggi. Le sue leggi ci ricordano, quando ce ne dimentichiamo, che siamo ospiti, e che siamo solo di passaggio in questo pianeta meraviglioso.
Probabilmente il primo documentario antropologico. La cinepresa di Flaherty documenta la vita di una famiglia di Inuit, dall’estate all’inverno. Il villaggio di Nanook è vicino alla Baia di Hudson. La vita è dura e selvaggia. Gli Inuit vivono secondo le leggi della natura, cacciando quel che occorre e spostandosi stagionalmente.
Il progresso contro la natura. Il terreno di battaglia è il deserto australiano, conteso tra una compagnia mineraria e gli aborigeni nativi del luogo. In questo film è lampante il dualismo tra la cultura della distruzione, rappresentata dai caterpillar che avanzano inesorabili, e la millenaria cultura degli indigeni, capaci di vivere in armonia con l’ambiente circostante.
Un ritorno ai primordi, una fuga dal benessere materiale della “civiltà” per ritrovare se stesso. Tratto dalla storia vera di Christopher McCandless, Into the wild ci trasporta in terre estreme e incontaminate ridimensionando la nostra civiltà civilizzata e consumista.
Docufilm che racconta la storia di Angelo D’Arrigo, l’uomo che sognava di librarsi in aria con i suoi più maestosi veleggiatori: i condor delle Ande. Angelo ha adottato due giovani condor nati in cattività, insegnando loro a volare e cercando di carpire il segreto del volo, che consente ai condor di salire nel vento fino a 10.000 metri di altezza.
Il film è una sfida affascinante e apparentemente impossibile: rinunciare al petrolio e tutti i suoi derivati, plastica inclusa, per non incrementare l’emissione di CO2. È l’impresa in cui si butta a capofitto John Webster, regista di questo film, “trascinando” con se la propria famiglia. Il film, ironico e intelligente, alterna momenti di divertimento a scene di sconforto, con la crescente crisi ecologica in primo piano.
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Se parliamo di pesca sostenibile, non si può dimenticare il valore della pesca artigianale. È il focus del progetto Pray for seamen.
Il procuratore di New York ha restituito al console italiano 42 reperti archeologici rubati. Valgono 3,2 milioni di euro e risalgono anche 2.500 anni fa.
Camminare in equilibrio su una fune, a centinaia di metri da terra. È questa l’arte suggestiva del funambolo. Una vita sospesa.
È realizzato con materiali completamente biodegradabili l’ultimo affresco di Saype, l’artista francese che questa volta ha “dipinto” ad alta quota.
La fondatrice del Fashion film festival Milano Constanza Etro racconta la categoria “For green”, dedicata a una moda che si riconcilia con il Pianeta.
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Camminare tra le montagne più belle del mondo e scoprire passo passo opere di land art che dialogano e impreziosiscono il territorio. In val Badia, è Smach.
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