
Come ogni anno, Reporter senza frontiere ha valutato le condizioni della libertà di stampa in 180 paesi nel mondo. Il quadro che ne emerge è problematico.
Il Committee to protect journalist ha rivelato il numero di giornalisti uccisi nel 2013. Sono settanta.
Sono 70 i giornalisti uccisi nel 2013 durante lo svolgimento delle loro funzioni lavorative. Lo ha reso noto il Committee to protect journalist (Cpj), rivedendo al rialzo il bilancio di tre settimane fa quando i morti risultavano 52. Nel 2012 le vittime erano state 74.
Le nazioni più fatali per i giornalisti risultano la Siria (dove nell’arco dell’anno ne sono stati uccisi 29), l’Iraq (con 10 morti) e l’Egitto dove hanno perso la vita 6 reporter.
In Siria si registra anche il primato di rapimenti di giornalisti, pari a 60 lo scorso anno compreso quello dell’italiano Domenico Quirico rimasto nelle mani dei rapitori per cinque mesi.
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Come ogni anno, Reporter senza frontiere ha valutato le condizioni della libertà di stampa in 180 paesi nel mondo. Il quadro che ne emerge è problematico.
Il monitoraggio di Greenpeace svela che la crisi climatica è ancora un argomento marginale nell’agenda dei mass media italiani.
Il giornalista francese Olivier Dubois è stato liberato. Era stato rapito da un gruppo jihadista, nella nazione africana, nel marzo del 2021.
Aumentano i giornalisti uccisi e incarcerati. La Cina è il paese con più giornalisti in carcere, ma il posto più pericoloso rimane il Sudamerica.
George Monbiot, reporter del Guardian, ha vinto l’Orwell prize. È la prima volta che viene premiato un giornalista climatico.
La giornalista palestinese Shireen Abu Akleh, di Al Jazeera, è stata colpita a morte a Jenin. Prove e testimonianze mostrano che a sparare sono stati i soldati israeliani.
Due reporter messicane sono state uccise nello stato di Veracruz. Il Messico si conferma il paese al mondo più pericoloso per i giornalisti.
Fotoreporter e regista indipendente, Brent Renaud è stato ucciso da una pallottola a Irpin, non lontano dalla capitale ucraina Kiev.
Centinaia di persone sono scese in strada per chiedere al governo del Messico di proteggere i giornalisti e fare giustizia.