Gli agricoltori inglesi saranno pagati per la tutela del suolo

Il governo inglese ha deciso di riformare il sistema di sussidi concessi agli agricoltori. Ma la novità non convince le associazioni ambientaliste.

  • Il governo inglese ha deciso di riformare il sistema di sussidi concessi agli agricoltori
  • Saranno concessi fondi non in base alla quantità di ettari, ma sulla base delle pratiche di tutela del suolo
  • Lo stanziamento annuo complessivo, tuttavia, è previsto in calo

I contadini inglesi saranno pagati per occuparsi della salute del suolo. Si tratta della prima volta che viene adottata una misura simile: agli agricoltori saranno concesse tra 20 e 58 sterline per ciascun ettaro. In cambio, dovranno adottare misure di base per garantire la tutela delle terre.

Stanziati 900 milioni di sterline all’anno, meno del vecchio sistema

La politica decisa in Inghilterra dovrebbe risultare “ad ampio spettro”: quasi tutti i contadini dovrebbero soddisfare i requisiti per accedere al sistema. L’idea è inoltre di coprire non soltanto le terre arabili per la coltivazione ma anche praterie, brughiere e altri tipi di suoli.

Complessivamente, l’operazione dovrebbe costare circa 900 milioni di sterline (1,05 miliardi di euro) all’anno al governo inglese, di qui alla fine del 2024. E in questo modo l’esecutivo conta di superare il vecchio modello di sussidi, che venivano concessi sulla base della quantità di terre a disposizione.

Tra i comportamenti richiesti agli agricoltori inglesi per poter accedere ai fondi, secondo quanto riportato dal Guardian, numerosi sono già normalmente adottati per garantire la conservazione del suolo. È il caso, ad esempio, delle colture di copertura durante l’inverno. I terreni lasciati incolti, infatti, sono a rischio e pertanto è necessario coprirli con colture in grado di far arrivare sostanze nutritive al suolo.

Il nodo della CO2 trattenuta dal suolo

Secondo l’associazione Country Land and Business Association (Cla), che rappresenta 28mila agricoltori, “il terreno del Regno Unito trattiene 10 miliardi di tonnellate di CO2. Non possiamo immaginare di arrivare all’azzeramento delle emissioni nette senza una migliore gestione del suolo. Questi fondi rappresentano un buon inizio, e mostrano l’intento di supportare e premiare gli agricoltori che si impegnano per l’ambiente”.

fondi a impatto agroalimentare
La cura del suolo è fondamentale anche per diminuire la CO2 presente in atmosfera © Richard Bell/Unsplash

Di diverso avviso, però, alcune tra le principali associazioni ecologiste del Regno Unito: Wildlife trusts, Rspb e National trust hanno preso posizione assieme, accusando il governo di Londra di non aver preso sul serio la necessità urgente di un’agricoltura rispettosa della natura. Secondo le tre organizzazioni, infatti, i piani dell’esecutivo per la tutela della biodiversità e la gestione dei suoli sono insufficienti.

“Gli agricoltori inglesi hanno bisogno di un percorso chiaro”

La direttrice del National trust, Hilary McGrady, ha in particolare accusato: “Sono passati quasi quattro anni da quando il governo ha fornito le proprie indicazioni in materia di cibo, agricoltura e ambiente. L’annuncio dei fondi non è all’altezza delle sfide. Gli agricoltori hanno bisogno di un percorso chiaro verso un futuro che veda la natura come elemento centrale”.

A scontentare c’è anche il fatto che il vecchio sistema di sussidi valeva una cifra compresa tra 2 e 3 miliardi di sterline all’anno (tra 2,1 e 3,5 miliardi di euro), mentre con il nuovo meccanismo la cifra sarebbe più che dimezzata. Il rischio, dunque, è che la misura non sia sufficiente a concedere al settore ciò di cui necessita.

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