Danimarca. Un miliardo di alberi per riconvertire i campi coltivati in foreste

Per abbattere l’impatto ambientale dell’agricoltura, il governo della Danimarca ha deciso di convertire in foreste il 10 per cento dei campi coltivati.

  • Il governo della Danimarca ha deciso di convertire in foreste e habitat naturali il 10 per cento dei terreni coltivati.
  • La manovra si inserisce in un più ampio piano per abbattere l’impatto ambientale e climatico dell’agricoltura.
  • Ne fa parte anche la tassa sulle emissioni di allevamenti, fertilizzanti e altre attività agricole che scatterà nel 2030.

“Il più grande cambiamento al paesaggio danese in più di cento anni”. Così il governo della Danimarca descrive l’accordo che prevede di convertire il 10 per cento dei terreni coltivati in foreste e habitat naturali nell’arco dei prossimi due decenni, piantando un miliardo di alberi. Una scelta che si inserisce in un piano più ampio per ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura.

Togliere spazio all’agricoltura per ridarlo alla natura

Ad oggi, la Danimarca è uno dei paesi più densamente coltivati del mondo: quasi i due terzi del territorio sono destinati all’agricoltura. Questo, però, provoca una serie di problemi ambientali, soprattutto per l’imponente uso di fertilizzanti. Per il fenomeno noto come eutrofizzazione, infatti, le eccessive quantità di nutrienti (soprattutto fosforo e azoto) finiscono per disperdersi nelle acque facendo crescere eccessive quantità di alghe che, nel decomporsi, consumano grandi quantità di ossigeno mandando in sofferenza la flora e la fauna acquatica.

Più nel dettaglio, l’esecutivo di Copenaghen stanzierà 43 miliardi di corone (pari a 5,77 miliardi di euro) per acquisire terreni dalle aziende agricole nell’arco dei prossimi due decenni e rinaturalizzarli. Attualmente, le foreste coprono il 14,6 per cento della superficie del paese: si prevede di aggiungere così altri 250mila ettari e, in più, altri 140mila ettari di aree naturali al posto delle attuali coltivazioni su suoli bassi. Così facendo, si arriverà a piantare un miliardo di alberi nell’arco dei prossimi vent’anni.

La Danimarca vuole abbattere l’impatto di agricoltura e allevamento

Sulla proposta si sono accordati i tre partiti che compongono il governo della Danimarca, cioè socialdemocratici, liberali e moderati, oltre al Partito popolare socialista, ai conservatori, all’Alleanza liberale e alla sinistra radicale. Manca ancora il voto in Parlamento ma, con un’adesione così trasversale, sarà solo una formalità.

Non è una mossa isolata. Al contrario, si inserisce in un progetto più vasto – chiamato Tripartito verde – che il 24 giugno 2024 ha licenziato l’Accordo per una Danimarca verde. Ne fa parte anche una misura che ad oggi non ha eguali nel mondo: una carbon tax su agricoltura e allevamento. La tassa scatta nel 2030 e ammonta a 300 corone danesi (circa 40 euro) per tonnellata di CO2 generata da allevamenti, uso di fertilizzanti e altre attività agricole. Entro il 2035 aumenterà a 750 corone, circa 100 euro. Per agevolare la transizione, gli agricoltori avranno diritto ad alcuni sgravi fiscali per il primo quinquennio.

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