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L’amicizia inautetica vista da Boncompagno da Signa. Il suo scritto “L’amicizia”, ci offre, a questo proposito, un aiuto veramente cospicuo.
Tutti, credo, concordiamo nel ritenere che le due modalità strutturali della vera amicizia siano: reciprocità e disinteresse. Ma non tutti- anzi!- sono in grado, proprio perché subdola, di riconoscere la falsa amicizia. Essa sa nascondersi assai bene, è capace di assumere maschere sempre nuove, strategie ogni volta più raffinate e approcci affettivi decisamente fuorvianti.
Boncompagno da Signa (1165/75-1240 date incerte), colta e originale personalità dell’Italia medioevale, autore di un fortunato trattato, L’amicizia, ci offre, a questo proposito, un aiuto veramente cospicuo.
Il Nostro distingue vari generi di falsi amici:
Come si può notare, la casistica è decisamente varia -peraltro, ci siamo limitati ad alcuni tipi, perché l’originale elenco di Boncompagno continua-. Il lettore, tuttavia, già da queste indicazioni saprà, speriamo, trovare giovamento e, soprattutto, capacità di discernimento tra i veri e presunti amici.
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