![Razze di cani: dalle origini alle moderne varietà](https://cdn.lifegate.it/bSEeG8F9MBxhh-d_q0lGY4e8o-I=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/pastore-tedesco.jpg, https://cdn.lifegate.it/JGycfV5JDTQ3OLIQymT35GU3ZUk=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/pastore-tedesco.jpg 2x)
I cani si differenziarono dai lupi almeno 15mila anni fa, da allora è nata una delle specie animali a maggiore variabilità morfologica e comportamentale.
Quali sono i meccanismi che determinano se una giovane ape diventerà una regina? Scopriamolo.
Ricercatori del “Bee Research Laboratory” dell’Università
dell’Arizona hanno individuato i meccanismi con i quali specifici
ormoni, stimolati da fattori ambientali e nutrizionali, fanno
sì che le larve attivino i geni necessari a compiere il loro
destino.
Le femmine cominciano la loro vita come larve bipotenziali,
cioè con la capacità di entrare in una delle due
caste di api: quella delle operaie o quella delle regine.
Polifenismo: è questo il termine tecnico specifico
per descrivere l’abilità dei giovani di una specie di
differenziarsi in diverse caste.
Dagli studi, i ricercatori hanno potuto concludere che le larve
destinate a diventare regine attivano un insieme distinto di geni
legati alla casta, inclusi quelli responsabili del metabolismo e
della respirazione. Lo scopo delle future regine è quello di
svilupparsi velocemente e guadagnare la capacità di guidare
tutte le altre. La regina che si sviluppa per prima, anche solo di
poche ore, quasi sempre batte le regine rivali nell’arrivare al
controllo della riproduzione della colonia.
Nel caso delle api operaie, viceversa, continuano a esprimersi i
geni tipici della fase giovanile di larva.
Questa differenza nell’espressione dei geni porta, secondo le
ipotesi, a una differenza nelle dimensioni e nelle funzioni degli
organi che permettono all’ape regina di raggiungere il dominio
durante il suo sviluppo.
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