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Aria di Dublino
“Sono una ragazza di Ferrara che vive da un paio d’anni a Dublino, Irlanda, e che vi ha scoperti solo venerdì scorso…”
…Sapendo del mio amore per un certo tipo di vita e di musica
mi ha detto “Spegni ‘sto cd e connettiti a LifeGate!” Be’, da
venerdì sera appena accendo internet clicco su di voi. E ora
guardavo un po’ il vostro sito e mi avete definitivamente
convinto.
Io qui ho lavorato al Cultivate Centre, che si trova a Temple
Bar, e che si occupa di sostenibilità sopratutto ambientale,
ma con un approccio decisamente olistico, al fine di promuovere una
nuova qualità di vita più consapevole e che tenga
conto della comunità e dell’essere umano. Nello specifico,
io mi sono occupata di un progetto di ricerca sull’energia e le
energie rinnovabili. Da allora la mia vita è cambiata.
Ho cercato di farmi assumere alla Commissione regolatrice
dell’energia irlandese, e benché abbia superato vari
colloqui, alla fine hanno optato per qualcuno con una laurea in
business e a cui non faceva nessuna differenza lavorare per loro o
per una banca. Ho ancora il dente un po’ avvelenato, si sente?
Comunque continuo a collaborare con Cultivate e sono in contatto
con EcoUnesco per un progetto di educazione delle giovani
generazioni.
Il governo ha appena approvato l’aumento del 300% di
capacità eolica entro il 2012, e si sono prefissati di
coprire il 30% del fabbisogno elettrico con fonti rinnovabili entro
il 2020 (anche biomasse, ma fondamentalmente eolico). Scusate lo
spelling scarso, ma ho una tastiera un po’ cosi… comunque non si
capisce bene come pensano di farlo visto che prevedono un aumento
del fabbisogno di oltre il 20%.
Ma c’e tanto, tantissimo da fare.
L’aria di Dublino non uccide istantaneamente perche siamo sul
mare e c’e sempre un vento che Trieste se lo sogna, ma ci sono
migliaia di macchine tutti i giorni, con ingorghi e file di
chilometri. Fino a un mese fa, i Tir olandesi e continentali in
genere, carichi di meloni, papaye, fichi, fragole, mirtilli ecc,
potevano transitare per il pieno centro cittadino. Per me che vengo
da ztl, biciclette e domeniche a piedi mi ha fatto tanto ridere.
L’ingenuità della pianificazione urbana e dei trasporti qui
è abbastanza sconceratante. Dublino ha 1 milione di abitanti
di notte (su 4 milioni totali della repubblica) e più di un
milione e mezzo di giorno. La gente viene tutti i giorni da paesi
distanti 60-100 km per lavorare. Io stessa faccio 3 ore al giorno
sui mezzi pubblici, indietro come nelle nostre più arretrate
regioni…
Un altro tasto molto dolente riguarda la costruzione di case
nuove.
Dal 1994 al 2007 c’e stato uno siluppo urbanistico micidiale. Per
la prima volta nella storia irlandese il Paese si è riempito
di gente, ci sono gia 200.000 immigrati dalla sola Polonia (sempre
su 4 milioni di abitanti), e il risultato è che i prezzi
delle case sono arrivati alle stelle. Il prezzo medio di una casa a
Dublino è 600.000 euro. Il risultato è case che
spuntano come funghi in mega-quartieri dormitori, della serie che
se ti manca il latte o prendi la macchina, o fai senza latte, o hai
voglia di farti 2 chilometri andare e 2 a tornare (e ricordate che
qui il clima è quello che è… non sempre si tratta
di una bella passeggiata, col vento che tira da tutte le direzioni,
e la pioggia che vivacemente lo segue). Le case che esistevano
già sono state invece acquistate in massa da chi cominciava
a fare soldi, i quali, accecati dalla speculazione, hanno lasciato
case costruite negli anni della crisi o comunque recessione,
invecchiare con incuria, avendo solo cura di affittarle al primo
che era disposto a prendersele. O addirittura le hanno suddivise in
miniappartamenti con muri in cartongesso, giusto per farci quei 200
euro in piu.
Insomma, qui le case sono di un’inefficienza immane, inaudita,
veramente ridicola.
In più, ma questa non è necessariamente una colpa
ma anche una contingenza, riscaldamento e cucina vanno tutti a
elettricità. C’è pochissimo gas, praticamente a se
rapportato alla totalità delle case. Quello che c’era nel
Sud è stato esaurito e ora viene importato dalla Gran
Bretagna, ovvero dalla Russia. Cinque persone sono state in carcere
svariati mesi per aver protestato contro la Shell che sta cercando
di costruire un allaccio con un giacimento a Est, nel mare, vicino
a Galway. Ma apparentemente la pianificazione e lo studio di
impatto ambientale sono stati fatti un po’… di sfuggita, e la
gente non ci sta. Perché il gas va bene, ma non a tutti i
costi, o meglio, visto che ci sono i mezzi e soldi per garantire la
sicurezza all’ambiente e alla popolazione, non si può
accettare a di diverso… Ma come ovunque anche qui si pensa sempre
all’oggi e al domani, ma quello che succede tra una settimana sono
fatti di chi viene dopo, anche perché non c’è ancora
un sistema legale che veramente scoraggi queste avventure
sconsiderate.
Va bene ragazzi, ora vi lascio. Spero che questa lettera vi
abbia incuriosito sulla nostra situazione e se per caso avete delle
domande sarò felice di cercare le risposte per voi.
Un caro saluto, è sempre bello conoscere nuovi amici.
Anna
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