Australia, i coralli decideranno le elezioni?

Il governo australiano ha annunciato il 3 settembre un piano da 40 milioni di dollari per la protezione della Grande barriera corallina e contrastare la pesca illegale e il bracconaggio. Ma le organizzazioni ambientaliste chiedono un impegno maggiore.

Mentre l’Australia si prepara alle elezioni politiche che si
terranno sabato 7 settembre e che potrebbero stravolgere la
politica ambientalista del paese, il governo uscente di Kevin Rudd
(candidato di nuovo per il Partito laburista)
ha approvato un progetto
per proteggere la Grande barriera
corallina.

Il sistema corallino al largo della coste australiane si trova
a dover affrontare diverse minacce. Acidificazione degli oceani
causata dal riscaldamento globale, eventi climatici estremi,
inquinamento. Problemi che rischiano di alterare l’ecosistema e
minare la purezza dell’acqua.

Le nuove norme hanno lo scopo di “ripulire” la costa da specie
aliene come la stella corona di spine, una stella marina che sta
invadendo la barriera, e proteggerla dalle attività
dell’uomo, spesso illegali, come la caccia a tartarughe marine e
dugonghi.

L’organizzazione ambientalista Australian marine
conservation society
(Amcs) pur riconoscendo ciò che di
positivo c’è in queste nuove misure, ha dichiarato che la
vera minaccia è l’industrializzazione, ma il governo sembra
ignorarlo. Per Felicity Wishart, responsabile della campagna Grande
barriera corallina di Amcs “la vera minaccia per la linea costiera
della barriera corallina è lo sviluppo di mega-porti, coi
drenaggi, gli scarichi, l’aumento del traffico navale”.

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