Autostima al femminile

Il consolidamento dell’autostima delle donne passa attraverso il recupero e la valorizzazione delle qualità.

Per avere una voce come donne abbiamo dovuto rinunciare alla
nostra identità, adottando modalità di comunicazione,
relazione, comportamento che il modello maschile dominante ci ha
richiesto. Siamo diventate donne più autonome e più
volitive, ma ormai sospettiamo di aver perso qualcosa di prezioso e
unico del nostro modo d’essere. Molte di noi tornano ad auto
escludersi dal mondo del lavoro, dai ruoli di influenza per
ricercare un equilibro perduto.

Ma oggi abbiamo la possibilità e la responsabilità
di recuperare un modo femminile di fare le cose: di fare economia,
politica, educazione, cura, relazione, arte… a nel mondo
può cambiare se come donne non ci riappropriamo del nostro
Sé femminile, rispettando, celebrando ed esprimendo la
nostra differenza, in un’ottica di riconciliazione e integrazione
con il maschile.

Ricercare il valore della propria essenza femminile è un
percorso creativo e spirituale ad un tempo, che agisce su diversi
piani: personale, sociale, spirituale. Per star bene con noi stesse
è importante che il mondo in cui viviamo valorizzi gli
aspetti distintivi del nostro Sé femminile. Intuizione,
immaginazione, creatività, empatia, morbidezza, accoglienza,
ricettività sono qualità archetipiche del
femminile.
A lungo nella nostra cultura sono state considerate secondarie
rispetto a valori quali efficienza, potere, comando, forza,
reattività, razionalità. In questi ultimi anni siamo
riuscite a ritagliarci degli spazi significativi nella
società, ma al costo di accettare il compromesso di emulare
atteggiamenti che non corrispondono al nostro sentire profondo. Sta
a noi, oggi, recuperare la nostra identità e portarla nel
mondo. E’ un percorso di consolidamento della nostra autostima che
passa attraverso la liberazione della creatività, quale
forma distintiva dello spirito femminile.

L’autostima non è qualcosa da raggiungere, facendo
qualcosa di diverso…

L’autostima non è qualcosa da raggiungere, facendo
qualcosa di diverso per diventare qualcos’altro. Se ci poniamo in
questo atteggiamento sembra che l’autostima sia fuori di noi,
qualcosa che, ancora una volta, ci dobbiamo guadagnare sforzandoci
di essere diverse da quello che siamo.

Ed è proprio questo il problema della mancanza di
autostima: come donne non ci sentiamo mai abbastanza, dobbiamo
sempre essere qualcosa, di più, di altro, di meglio. I
messaggi della cultura corrente ci fanno credere che l’autostima
sia sinonimo di successo, affermazione sociale, efficienza, grinta,
prestanza fisica. E così troviamo in offerta tutta una serie
di strategie per diventare meglio di quello che siamo. Questo ha
solo il drammatico effetto di allontanarci ancora di più
dalla nostra dimensione più autentica.

Perché allora non provare una strada diversa?
Perché non provare ad esplorare veramente chi siamo?
Perché non proviamo a chiederci: “Qual è la mia
essenza Qual è il mio talento? Che cosa mi rende unica ed
originale?”

L’autostima può essere vista non tanto come qualcosa “da
raggiungere”, ma come un’esperienza che accade nel momento in cui
“torniamo a casa”, nel momento in cui prendiamo contatto con il
sé più profondo. Una volta ritrovata la connessione
con la parte più vera di noi, troviamo anche la forza per
vivere la vita che desideriamo e non quella che altri hanno scelto
per noi. Certo, diventa necessario dire qualche no, rischiando di
piacere meno agli altri, per dire di sì a se stesse e
piacersi di più!

Autostima quindi non significa che non ci sentiamo più
fragili, o timide, o mai completamente a nostro agio: significa che
possiamo stare anche con le nostre debolezze, che accettiamo anche
il nostro limite, che siamo consapevoli del nostro valore. Possiamo
semplicemente essere, così come siamo e regalarci uno
sguardo amorevole…

Caterina
Mengotti

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