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Nel 2030 il mercato delle batterie crescerà di 6 volte rispetto a oggi, con un investimento di 103 miliardi di dollari trasformerà radicalmente il settore elettrico. L’analisi di Bloomberg new energy finance.
Il mercato dello stoccaggio di energia, le batterie, aumenterà di sei volte dal 2016 al 2030, arrivando a 125 gigawatt (GW), pari a 305 gigawattora (GWh). Le previsioni sono di Bloomberg new energy finance (Bnef), che nel suo rapporto Energy storage forecast 2017-2030 parla di un investimento nel settore di 103 miliardi di dollari (86,5 miliardi di euro) da qui al 2030. Saranno otto i paesi che guideranno l’evoluzione del mercato: Australia, Cina, Germania, India, Giappone, Corea del Sud, Usa e Regno Unito dove verrà installato il 70 per cento della capacità.
Lo stoccaggio di energia è fondamentale per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, perché garantisce la continuità della fornitura elettrica anche in assenza di generazione di energia elettrica, di notte nel caso del solare e in mancanza di vento per l’eolico.
L’evoluzione del mercato dello stoccaggio da qui al 2030 sarà paragonabile a quella che è stata l’evoluzione del solare tra il 2000 e il 2015 che ha visto aumentare di ben 7 volte la percentuale del fotovoltaico sul totale dell’energia prodotta a livello globale. In tredici anni, il settore delle batterie passerà dai 5 GWh dello scorso anno ai 305 GWh nel 2030. Secondo il report di Bnef, i costi continueranno a calare: per i sistemi di batterie su larga si passerà dai 588 euro per chilowattora del 2016 a 250 dollari per kilowattora nel 2030. L’andamento è in linea con altre proiezioni che vedono per i sistemi di batterie agli ioni di litio una riduzione annuale dei prezzi di circa il 10 per cento da oggi al 2020 e del 7 per cento l’anno fino al 2030, grazie agli investimenti nella produzione di massa di batterie agli ioni di litio per elettronica di consumo e per i veicoli elettrici.
“L’industria dello stoccaggio è solo all’inizio. Con così tanti investimenti nella tecnologia delle batterie, il calo dei costi e il significativo peso che avranno eolico e fotovoltaico in tutti i mercati energetici, lo stoccaggio di energia svolgerà un ruolo cruciale nella trasformazione energetica”, ha detto Yayoi Sekine, analista di Bnef e principale autore del rapporto.
Nel 2030 i soli Stati Uniti rappresenteranno il 25 percento del mercato che registrerà una crescita di dodici volte tra il 2016 e il 2022, per raggiungere una capacità di 7,2 GWh, pari a 2,6 GW.
Usa a parte, Germania e Regno Unito rappresenteranno una buona fetta del mercato delle batterie. Questi sono i Paesi dove ci sarà il maggior utilizzo di fonti rinnovabili, che richiederanno l’impiego di sistemi di stoccaggio di energia per poter dare stabilità alla rete elettrica.
Secondo gli analisti di Bnef “i futuri sistemi energetici nel Regno Unito e in Germania caratterizzati da livelli molto elevati di generazione elettrica rinnovabile dovranno essere integrati da risorse flessibili, come il gas e lo stoccaggio di energia”.
Aggregation paves the way for behind-the-meter storage. By 2030, behind-the-meter systems will represent over half of total capacity. Report: https://t.co/KYPXOTYBVJ pic.twitter.com/VIt8ptCpUK
— BloombergNEF (@BloombergNEF) November 22, 2017
Oggi ci sono tutte le premesse per un solido sviluppo del mercato, a partire dalle tecnologie che offrono soluzioni di stoccaggio dell’energia sia per uso domestico sia su larga scala, e la flessibilità dei sistemi rappresenta il vero asso nella manica dei sistemi di accumulo.
Secondo gli analisti i sistemi con il maggior successo saranno comunque i cosiddetti sistemi “behind the meter”, impianti rinnovabili che producono energia pronta per essere utilizzata sul posto, come nel caso di abitazioni, uffici o strutture commerciali. Questo tipo di impiego delle batterie rappresenterà circa il 50 per cento del mercato nel 2030.
Già nel 2030 “ci saranno intere settimane in cui ad un certo punto della giornata la produzione di energia eolica e solare supererà la domanda di energia “, affermano gli analisti. Una dura realtà per le centrali nucleari a carbone, notoriamente non flessibili nella modulazione della produzione elettrica, ma sarà invece una grande opportunità per tutte le tecnologie energetiche flessibili come lo stoccaggio di energia e la produzione elettrica con centrali a ciclo combinato alimentate a gas naturale, o la ricarica di veicoli elettrici connessi alla rete e carichi industriali variabili in grado di rispondere rapidamente alle condizioni sulla rete.
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