La potenza installata di solare e eolico in Cina ha superato quella del carbone. Ma Pechino non arresta lo sviluppo della fonte fossile più pericolosa.
La Cina punta in modo sempre più sostenuto sulle fonti rinnovabili. Venerdì 25 aprile le autorità di Pechino hanno annunciato che, per la prima volta, eolico e solare hanno superato il carbone, in termini di potenza installata. Ciò grazie a una grande accelerazione intervenuta soprattutto nell’anno in corso.
Rinnovabili, raggiunti gli 1,482 miliardi di kw di potenza installata in Cina
“Nel primo trimestre del 2025 le nuove installazioni di pale eoliche e pannelli solari sono state pari a 74,33 milioni di kw (chilowatt) di potenza, pertanto il totale agganciato alla rete cinese a 1,482 miliardi di kw”, ha fatto sapere l’amministrazione per l’energia della nazione asiatica. In questo modo è stato possibile ottenere il sorpasso sul carbone, che è fermo a 1,451 miliardi di kw.
📯🇨🇳China's renewables (Wind+Solar) installed capacity has, for the first time, exceeded fossil fuel-based thermal power generation
Si tratta ovviamente di una buona notizia, anche se al contempo tali dati indicano quanto importante sia ancora oggi la presenza della fonte in assoluto più dannosa per il clima nel mix energetico della Cina. In termini di produzione di energia (e non di potenza installata), siamo infatti ancora al 60 per cento del totale. Il che costituisce un problema non soltanto per Pechino ma per il mondo intero, dal momento che, come noto, quello del riscaldamento dell’atmosfera terrestre rappresenta un problema globale. Se a ciò si aggiunge l’annunciato disimpegno degli Stati Uniti sul fronte della mitigazione dei cambiamenti climatici, si comprende facilmente quanto la Terra sia ancora lontana da una traiettoria che garantisca un futuro sereno alle prossime generazioni.
La Cina registra anche un record di nuovi impianti a carbone
Se però a Washington si punta a rilanciare le fonti fossili, in Cina per lo meno il percorso della transizione energetica sembra ormai tracciato. Da solo, infatti, il colosso economico asiatico costruisce ormai ogni anno il doppio dei parchi eolici e solari di tutti gli altri paesi del mondo messi assieme (in termini di potenza installata). E nel 2024 ha battuto un record mondiale, in questo senso, che già gli apparteneva, con 277 gigawatt di nuova capacità di solare fotovoltaico, contro i 217 del 2023, il che equivale a una crescita del 28 per cento anno su anno). A ciò si aggiungono gli 80 gigawatt di nuove installazioni eoliche, secondo i dati ufficiali dell’Amministrazione nazionale dell’energia.
🌿 In March 2025, China's renewables met total power demand growth as coal declined pic.twitter.com/G6yAnC5Zja
— Centre for Research on Energy and Clean Air (@CREACleanAir) April 18, 2025
Certo, affinché tali politiche siano davvero efficaci, come detto, occorrerebbe al contempo chiudere progressivamente le centrali di produzione di energia elettrica funzionanti a carbone. Al contrario, lo scorso anno sono stati costruiti anche nuovi impianti di questo tipo, e lo si è fatto al ritmo più alto mai registrato dal 2015. Parliamo, complessivamente, di nuove centrali per un totale di 94,5 gigawatt di potenza installata, il che rappresenta il 93 per cento del totale mondiale.
“Così Pechino vanifica i benefici dello sviluppo delle rinnovabili”
Secondo Qi Qin, autore di un rapporto sulla situazione energetica in Cina curato dal Centro di ricerca sull’energia e l’aria pura (Crea), con sede in Finlandia, e dall’organizzazione americana Global energy monitor (Gem), “la rapida espansione delle rinnovabili in Cina, che potrebbe rimodellare il suo sistema elettrico, è compromessa dalla simultanea espansione su larga scala degli impianti a carbone”. Il presidente Xi Jinping ha assicurato che gli sforzi del suo paese per lottare contro la crisi climatica “non rallenteranno, quale che sia l’evoluzione della situazione internazionale”. Ma il tempo stringe e occorreranno sforzi ben più importanti per centrare gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi del 2015.
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