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L’acquadel rubinetto che sgorga dai rubinetti del capoluogo lombardo è buona, è economica, è accessibile a tutti e non produce rifiuti da smaltire
Sono queste le considerazioni di Bruno Rognoni, direttore del servizio idrico integrato della Metropolitana Milanese, presentate la settimana scorsa, assieme a Guido Rosti, direttore del settore Ambiente ed energia del Comune di Milano, in occasione del centenario di SIGG.
L’acqua di Milano proviene da una delle tre falde sotterranee (quella più profonda), alimentata costantemente dalle acque percolanti nel sottosuolo, che lentamente scendono a valle dalle Prealpi.
Tutta la rete idrica è composta di 2338 km di tubi (pari circa alla distanza tra Roma e Lisbona), di 28 centrali e di 400 pozzi, collegati a tutta la rete. L’intera struttura eroga 250 milioni di litri l’anno, pari a 550 litri disponibili a testa, ogni giorno.
Controllando una qualsiasi etichetta di una qualsivoglia marca di acqua imbottigliata, si noterà che i controlli sono effettuati in media ogni due anni (per legge devono essere eseguiti ogni cinque), mentre per l’acqua erogata dall’amministrazione pubblica, si parla di 28 mila controlli annui. Quale delle due, quindi, è più sicura?
Per quanto riguarda il costo dell’acqua del rubinetto si parla di 0,46 €/mc, una delle tariffe più basse d’Europa. A Berlino l’acqua si paga 5 €/mc, mentre a Parigi, il prezzo si attesta sui 2,5 €/mc.
Se poi non si sopporta il fastidioso odore di cloro, basta lasciarla decantare in una brocca per cinque minuti, il cloro si volatilizza a contatto con l’aria. Inoltre si possono trovare in commercio dei semplici filtri da applicare ai rubinetti.
Da aggiungere che in Italia si consumano ogni anno 30 milioni di bottiglie di plastica (siamo i maggiori consumatori al mondo), che se non accuratamente raccolte, finiscono in discarica, dove occorrono un migliaio d’anni per lo smaltimento, mai totale.
Il messaggio è semplice: l’acqua del rubinetto è buona, è economica, è accessibile a tutti e non produce rifiuti da smaltire.
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