
Raddoppiare i chilometri pedalabili entro il 2030 e sostenere il settore della bicicletta con politiche industriali. Cos’è e perché è importante la Cycling strategy approvata dal Parlamento europeo.
Continua a crescere la passione degli italiani per le bici e le realtà locali si adeguano con politiche sempre più adeguate alla mobilità su due ruote.
In questi mesi stiamo assistendo al grande ritorno della bici, con un boom di vendite paragonabile a quello dei primi anno 90’. Un fenomeno che sta spingendo i territori ad adeguarsi a questa ritrovata forma di mobilità leggera che, con ogni probabilità, si manterrà su questi livelli anche alla fine dell’emergenza sanitaria. A fotografare la situazione sono le bandiere gialle della ciclabilità italiana, assegnate dalla Federazione italiana ambiente e bicicletta: sono 40 i comuni (tra cui otto nuove entrate) che hanno ricevuto nei giorni scorsi il riconoscimento Fiab-ComuniCiclabili, che valuta il grado di ciclabilità delle realtà locali e incentiva le amministrazioni ad adottare politiche bike friendly.
Giunto alla quarta edizione, il premio ha permesso di creare negli anni una rete virtuosa e numericamente significativa: ad oggi le realtà Fiab-ComuniCiclabili sono rappresentative di quasi 9,5 milioni di abitanti, ovvero più del 15 per cento della popolazione italiana. Gli otto nuovi comuni sono Chiampo (Vicenza), Chiavari (Genova), Cupra Marittima (Ascoli Piceno), Gioia del Colle (Bari), Pasiano di Pordenone (Pordenone), Porto Sant’Elpidio (Fermo), Saronno (Varese) e Vaglio Basilicata (Potenza); l’impegno di quest’ultimo, in particolare, ha consentito alla regione lucana di fare il proprio ingresso nella rete.
Tra i 32 “rinnovi” – ovvero le realtà già aderenti a ComuniCiclabili – figurano ben nove capoluoghi di provincia che hanno colto l’opportunità per mettere in campo ulteriori strumenti per incentivare l’uso delle bici. Bologna, ad esempio, ha esteso di otto chilometri la rete urbana dedicata alle due ruote, anche grazie alla realizzazione delle “corsie ciclabili d’emergenza” previste nelle nuove normative del Codice della strada; ha avviato inoltre la sperimentazione di un primo itinerario ciclopedonale cittadino (le cosiddette strade F-bis) e ha investito in comunicazione attraverso la campagna “andràtuttoinbici”. Per Firenze, invece, è stato significativo l’impegno nella manutenzione di alcune ciclabili e nella creazione di nuovi tratti. Cuneo ha predisposto il piano della mobilità post Covid “co-vivere”, mentre a Rimini è da segnalare l’avanzamento della pedonalizzazione che coprirà l’intero lungomare.
Tra le buone pratiche messe in campo nel 2021 spicca l’impegno di molte realtà nell’istituire o implementare servizi di Pedibus e Bicibus (accompagnamento in gruppo dei bambini che percorrono il tragitto casa-scuola a piedi o in bici), mentre alcuni territori, come Pescara, Brescia e Tortoreto, hanno già realizzato le prime “case avanzate”, lo spazio riservato alle biciclette posizionato davanti alla linea di arresto dei veicoli a motore in prossimità degli incroci con semaforo, che permette ai ciclisti di aspettare il verde in una posizione più visibile agli altri veicoli e, nel caso, di poter svoltare per primi. Si tratta di una delle nuove normative a sostegno della mobilità ciclistica inserite nel Codice della strada con i Decreti rilancio e semplificazioni dello scorso anno.
“La pandemia – spiega il presidente di Fiab, Alessandro Tursi – ha sicuramente messo la bicicletta in evidenza nell’agenda del Paese, con un interesse senza precedenti che rende il tema degli spostamenti sostenibili una priorità per tanti sindaci. I nuovi strumenti normativi per la ciclabilità inseriti nel Codice della strada, per i quali la nostra Federazione si è battuta per anni, così come le nuove importanti risorse per le infrastrutture, sono un supporto concreto ai territori che vogliono davvero cambiare. Per l’immediato futuro ci aspettiamo un’accelerazione nel percorso di trasformazione dei nostri comuni, con ComuniCiclabili nel duplice ruolo di promotore e di misuratore affidabile del cambiamento”. Il riconoscimento attribuisce alle località e ai loro territori un punteggio da uno a cinque, assegnato sulla base di diversi parametri e indicato sulla bandiera gialla con il simbolo dei “bike-smile”. Ogni anno le amministrazioni hanno tre finestre per poter rinnovare o candidare ex-novo la loro presenza nella rete: a inizio anno, a maggio e a luglio, momento di chiusura ufficiale dell’edizione.
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