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Si è svolta a Bruxelles la conferenza di presentazione della Blue society, organizzazione nata per favorire una gestione collettiva e sostenibile del mare.
Ciò che avviene sotto il pelo dell’acqua ci sembra distante e misterioso, là sotto si cela un mondo alieno, inadatto all’uomo, nato per la terraferma. Eppure, se guardassimo il nostro pianeta dallo spazio, ci renderemmo conto che il blu è il colore dominante, l’acqua ricopre infatti il 71 per cento della superficie terrestre.
Negli oceani la vita ha avuto inizio e senza di loro potrebbe cessare, regolano il clima, producono la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo, forniscono sostentamento a milioni di persone ogni anno, sono necessari per la produzione di numerosi farmaci e ospitano un’incredibile biodiversità. La salute degli oceani è però estremamente fragile a causa della crescente pressione delle attività umane.
Proprio la salvaguardia degli oceani è stato il tema affrontato lo scorso 18 novembre in occasione della presentazione del progetto Blue society al Parlamento europeo di Bruxelles. L’iniziativa, gestita dall’organizzazione Sea for society, ha visto la partecipazione di oltre cinquecento stakeholder europei, ricercatori, economisti, politici e imprenditori, impegnati nella costruzione di una “società blu”, che privilegi una gestione collettiva e sostenibile del mare.
L’evento di Bruxelles, organizzato in collaborazione con l’intergruppo Cambiamento climatico, biodiversità e sviluppo sostenibile, è stata l’occasione per esporre le idee e le soluzioni elaborate per migliorare il rapporto tra esseri umani e oceani.
“L’acidificazione degli oceani è invisibile, la produzione di ossigeno è invisibile, tutti i servizi ecosistemici dell’oceano sono invisibili, è dunque necessario mostrare questi fenomeni alla società e sottolineare la loro enorme importanza”, ha dichiarato uno dei relatori, il dottor Tiago Pitta e Cunha, consulente ambientale del presidente del Portogallo.
Il progetto realizzato da Sea For Society mira ad aumentare la consapevolezza dei governi e dell’opinione pubblica sull’importanza degli oceani, incrementando le azioni per proteggere il mare e migliorare la gestione di questo patrimonio comune.
Nel corso della conferenza, moderata da Ricardo Serrão Santos, deputato europeo ed ex direttore del Dipartimento di oceanografia e pesca dell’Università delle Azzorre, è stato evidenziato anche l’elevato valore economico degli oceani, in grado di generare in Europa circa 5,4 milioni di posti di lavoro per un valore lordo annuo di quasi 500 miliardi di euro.
“Dobbiamo imparare dagli errori commessi dagli altri modelli economici – ha affermato Serrão Santos – in particolare quelli che hanno alterato l’equilibrio del pianeta negli ultimi secoli, dando il via ai cambiamenti climatici”.
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