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Cancellare il debito per tutelare il pianeta: come funzionano i debt for nature swap
Condonando parte del loro debito estero, i debt for nature swap sbloccano risorse che i paesi emergenti reinvestono nella tutela del territorio.
Gli oceani sono vitali per la nostra sopravvivenza e per gli equilibri del Pianeta: ricoprono il 70 per cento della superficie terrestre, assorbono un terzo dell’anidride carbonica prodotta dall’uomo e più del 90 per cento del calore in eccesso sulla Terra, mitigando così gli effetti del riscaldamento globale. Almeno tre miliardi di persone dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il proprio sostentamento. Per questi motivi l’Onu ha proclamato il Decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile (2021-2030) per incentivare il loro studio e, quindi la loro protezione. Infatti, sembra incredibile, ma non conosciamo ancora gran parte degli oceani: più dell’80 per cento degli oceani non è ancora stato mappato, osservato, né esplorato. Eppure, i le minacce che affrontano sono chiare, e legate alle attività umane: il riscaldamento globale, con l’acidificazione degli oceani, l’inquinamento, e lo sfruttamento delle risorse, ovvero la pesca eccessiva. Questi fattori causano un cambiamento, e quindi un declino degli ecosistemi e della biodiversità. Non a caso il segretario generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che gli oceani versano uno stato di emergenza. C’è anche una giornata mondiale dedicata: l’8 giugno si festeggia la Giornata mondiale degli oceani. A proporne la nascita è stato il governo canadese nel 1992, al Summit della Terra tenutosi quell’anno a Rio de Janeiro; dal 2008 la ricorrenza è riconosciuta dalle Nazioni Unite (Onu). L’obiettivo della giornata è ricordarci che sono gli oceani a fare da collante fra le nazioni e i popoli della Terra e avvertirci che stanno soffocando a causa dei rifiuti che vi finiscono, specialmente la plastica.
Condonando parte del loro debito estero, i debt for nature swap sbloccano risorse che i paesi emergenti reinvestono nella tutela del territorio.
La bioluminescenza è nata sott’acqua circa 540 milioni di anni fa. Gli octocoralli, antenati dei coralli molli, hanno evoluto per primi la capacità di produrre luce durante il periodo Cambriano. Ingegnoso strumento di comunicazione, predazione e difesa.
Un’imponente operazione di soccorso ha portato in salvo la megattera che era rimasta intrappolata nelle reti al largo dell’Australia.
Uno studio statunitense spiega che il ritmo di diffusione del ghiacciaio Thwaites, in Antartide, è maggiore rispetto a quanto previsto finora.
Secondo il Tribunale internazionale del diritto marittimo i governi hanno l’obbligo di lottare contro i cambiamenti climatici. Ecco cosa può cambiare ora.
L’agenzia americana Noaa ha indicato la presenza di un fenomeno di sbiancamento diffuso delle barriere coralline, in tutti gli oceani del mondo.
Un’esplorazione dei fondali oceanici in Nuova Zelanda, ha portato alla scoperta di cento nuove specie marine. Potrebbero essercene molte altre.
L’organizzazione non governativa ha chiesto di istituire la riserva protetta nelle acque internazionali al largo delle Galapagos.
Si chiama Amoc, ovvero Atlantic meridional overturning circulation. È il sistema di correnti oceaniche che gioca un ruolo essenziale per regolare il clima.
Lorenzo Bertelli, Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo Prada, anticipa le novità della terza edizione del progetto Sea Beyond.