
Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
Il clima europeo passerà da Bologna. La città italiana è stata scelta per ospitare il nuovo centro di elaborazione per le previsioni meteo a medio termine.
Bologna si aggiudica la sfida della ricerca. È stata scelta per ospitare il nuovo Centro europeo per le previsioni meteo a medio termine (Ecmwf). Il data center, dunque, si trasferisce dalla citta di Reading, nel Regno Unito, per sbarcare in Italia. Il capoluogo dell’Emilia Romagna si appresta così a diventare un polo tecnologico di importanza mondiale. Già oggi nella regione si concentra il 70 per cento della capacità di calcolo e di stoccaggio dati nazionale e ospita una delle più importanti comunità europee sul tema big data, con oltre 1.700 ricercatori coinvolti.
Al Centro dati dell’Ecmwf è stata assegnata da un’area di novemila metri quadrati, compresa la zona per i supercomputer al piano terra e per gli uffici, secondo quanto riportato dal meteorologo Manuel Mazzoleni di 3Bmeteo.com. Uno spazio che potrà essere ampliato ulteriormente, con altri seimila metri quadrati di strutture pronte a ospitare attività di ricerca correlate alla meteorologia e allo studio del clima.
“Una grandissima notizia e un’enorme soddisfazione per chi ci ha sempre creduto: ha vinto l’Italia, ha vinto Bologna”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “Entro giugno verrà definito l’accordo di sede che dovrà contenere tutti gli aspetti tecnici ed economici”, ha aggiunto Galletti.
Il Tecnopolo di Bologna, dunque, è pronto per diventare il centro delle previsioni meteorologiche europee. Un input per trasformare la città “in un hub tecnologico e scientifico della sfida climatica dei prossimi decenni”, ha concluso il ministro. Bologna ha sbaragliato la concorrenza di Exeter e Slough (Regno Unito), del Lussemburgo, di Espoo (Finlandia) e di Akureyri (Islanda).
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
Prima di essere declassato a tempesta tropicale, l’uragano Idalia ha causato inondazioni anche lungo le coste atlantiche, colpendo con venti oltre i 150 chilometri orari.
Da quando Elon Musk ha acquisito la piattaforma il numero di esperti di clima che la utilizzavano per arricchire il dibattito scientifico è crollato.
Una giudice del Montana ha dato ragione ai 16 ragazzi tra i 5 e i 22 che avevano fatto causa allo stato per il sostegno dato ai combustibili fossili.
Un team di metereologi e divulgatori italiani ha affrontato una spedizione in Groenlandia per toccare con mano gli effetti dei cambiamenti climatici in una delle regioni cruciali per il futuro del nostro Pianeta.
Nel giorno del suo diploma Greta Thunberg ha partecipato al suo ultimo sciopero scolastico per il clima, là dove sono nati i Fridays for future.
Secondo il primo studio a indagare le cause del crollo della Marmolada, costato la vita 11 persone, l’evento è dovuto in gran parte alle alte temperature.
Il traffico aereo è responsabile del 2,4% delle emissioni di CO2, il che rende urgente l’avvio di azioni concrete da parte del settore per limitare l’impatto dei voli. L’esempio virtuoso di Air Dolomiti.
Viviamo in un mondo caratterizzato da molte crisi: sanitaria, economica e climatica. Da qui, nasce l’idea di creare una Costituzione della Terra.