
Ha dato il via ai concerti ad alta quota ben 28 anni fa distinguendosi sin dall’inizio per il rispetto delle terre alte. Sancito anche da un manifesto.
Bruce Springsteen firma il suo primo contratto con la Columbia dopo l’audizione con John Hammond, il discografico che aveva scoperto Bob Dylan.
Sono trascorsi trent’anni da quel 4 giugno 1984, giorno in cui usciva Born In The U.S.A., settimo album di Bruce Springsteen e suo più grande successo commerciale con oltre 15 milioni di copie vendute soltanto negli Stati Uniti. Ormai nessuno può fermare il Boss…
Alcuni anni prima, però, e precisamente il 9 giugno 1972, Bruce Springsteen firma il suo primo contratto con la Columbia.
Mike Appel, primo manager dell’artista, un bel giorno fissa un’audizione con John Hammond, il discografico che aveva scoperto tra gli altri Bob Dylan. E la prima domanda rivolta ad Hammond è proprio: “È lei che ha scoperto Bob Dylan?”. La risposta è affermativa. Appel quindi si rivolge di nuovo al discografico dicendo: “Allora vediamo se ha avuto solo fortuna”.
Una bella faccia tosta. Qualcun altro al posto di Hammond magari non avrebbe nemmeno voluto ascoltare l’artista in questione, chiunque egli fosse. Ma lo scopritore di Bob Dylan decide di iniziare ugualmente l’audizione.
È il 2 maggio dello stesso anno: Hammond rimane letteralmente folgorato e dopo due canzoni decide di prenotare il palco del Gaslight di New York per la sera stessa, in modo da valutare le qualità di Bruce Springsteen dal vivo. Il giorno dopo, poi, lo porta in studio per registrare alcuni pezzi e sulla bobina scrive: “Il più grande talento del decennio”. Il resto è storia.
Leonardo Follieri
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