L’obiettivo dell’hotel Populus è compensare le emissioni di CO2 del 500 per cento attraverso operazioni eco-friendly. Ma è davvero così green?
Una campagna per il turismo all’aria aperta in Norvegia è stata stoppata per timori ambientali
Pensata per incentivare i turisti a godere dei vasti spazi aperti del paese, ora viene criticata perché favorirebbe anche il loro “abuso”.
Succede in Norvegia, una nazione dove la possibilità di trascorrere parte della propria vita all’aria aperta è considerata quasi un diritto fondamentale per ogni cittadino. Una campagna pubblicitaria pensata e diffusa per promuovere il paese come destinazione ideale per svolgere attività outdoor è stata sospesa perché le vigenti leggi sul “diritto di vagabondare” potrebbero portare a ulteriori fenomeni di overtourism e quindi a conseguenti danni ambientali. Una decisione che fa capire quanti e quanto grandi siano i timori in merito alla sempre più frequente invasione di turisti concentrata nelle stesse aree.
Il diritto a stare liberamente in natura in Norvegia e le paure che ne derivano
Tutto nasce da una legge che in Norvegia dà diritto a chiunque di campeggiare, nuotare, sciare e camminare liberamente nella natura, indipendentemente da chi sia il proprietario terriero – alla base di uno dei fondamenti della cultura norvegese: quello della vita all’aria aperta. La recente campagna che Innovation Norway, il dipartimento statale che si occupa della comunicazione turistica, ha ideato e diffuso puntava proprio sul presentare il paese come destinazione ideale per vivere fantastiche esperienze outdoor. E qui è sorto il problema: alcuni responsabili del turismo norvegese a livello regionale hanno invece evidenziato che la campagna in questione avrebbe potuto generare un’ondata di traffico e campeggi non regolamentati, esercitando così troppa pressione sull’ambiente naturale. Il risultato delle forti critiche è stata la decisione di interrompere la campagna.
Specie nella Norvegia settentrionale e occidentale si registrano già gli effetti dell’overtourism: negli ultimi anni, infatti, questi territori vengono scelti con sempre più frequenza dai turisti alla ricerca di luoghi freschi dove trascorrere le proprie vacanze per cercare refrigerio dalle temperature altissime raggiunte soprattutto nell’Europa meridionale. Zone come i fiordi sono sempre più presi d’assalto, nonostante i costi siano proibitivi e, se da una parte, questo porta forti guadagni, dall’altro le autorità regionali preferirebbero che i visitatori godessero delle meraviglie norvegesi attraverso offerte sostenibili ben organizzate fornite da aziende competenti ed esperte nel settore del turismo. Questo per garantire che la straordinaria natura del paese possa essere preservata e quindi apprezzata dalla gente del posto e dai visitatori per i decenni a venire.
Tra i vari problemi riscontrati recentemente con l’aumento esponenziale del turismo in Norvegia, c’è il crescente numero di camper parcheggiati in modo inappropriato lungo le strade del paese, così come l’enorme quantità di rifiuti prodotti e abbandonati. Altro tema sono le operazioni di soccorso per andare in aiuto di turisti dispersi in montagna, sempre più numerose: parliamo di persone che spesso affrontano trekking su alte vette senza avere gli adeguati equipaggiamenti e la giusta preparazione fisica. Un comportamento che si verifica anche nelle terre alte italiane. Quel che emerge chiaramente è che se in Norvegia i cittadini, sin da bambini, crescono con l’insegnamento di non lasciare alcuna traccia nella natura, questo non è così ovvio per molti turisti internazionali.
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