Il brand del gruppo cinese Chery annuncia il debutto di modelli ibridi ed elettrici più compatti e accessibili. Mentre procede l’impegno sui progetti ambientali.
Dal prossimo anno Oslo avrà il 100 per cento di auto elettriche sul mercato delle auto nuove. Il governo brucia le tappe rispetto all’obiettivo del 2025.
Se il futuro è delle auto elettriche, in Norvegia il futuro inizia già da ora. Dal 2022 nel paese nordico sarà possibile acquistare solo questa tipologia di mezzi nuovi. Che, peraltro, sono già utilizzati dalla gran parte dei cittadini. Ma il traguardo che il governo di Oslo si era posto entro il 2025 – grazie anche a un robusto programma di incentivi economici – è stato anticipato di ben tre anni.
Ovviamente si dovranno “smaltire” i veicoli a combustione interna usciti nel frattempo dalle fabbriche, ma già nel mese di aprile – secondo i calcoli del consiglio norvegese per le informazioni sul traffico stradale – l’ultimo mezzo a benzina o diesel dovrebbe uscire dalle concessionarie. Ciò, è bene evidenziarlo, non si tradurrà nella definitiva sparizione di queste auto, perché il mercato si sposterà sul segmento dell’usato, ancora decisamente vivo: lo scorso anno nel paese nordico l’85 per cento delle compravendite ha riguardato ancora veicoli con motorizzazioni a benzina o diesel.
Ma si tratta di un passo senza dubbio importante verso la transizione ecologica del comparto automotive che, inevitabilmente, accelererà l’estinzione dei veicoli più inquinanti. D’altronde in Norvegia il trend è chiaro già da alcuni anni; né – come avvenuto altrove – ha subito rallentamenti a causa della pandemia. Nei primi otto mesi di quest’anno, i veicoli tradizionali hanno rappresentato solo il 7,8 per cento delle vendite di auto nuove (nello specifico, 4,6 per cento a benzina e 3,2 per cento diesel), con le elettriche largamente in testa con il 72 per cento e il 20,4 per cento appannaggio dei veicoli ibridi e ibridi plug-in.
I dati del mercato testimoniamo come la gran parte dei norvegesi preferisca l’auto elettrica perché la trova più economica e pratica, nonché più ecologica, grazie a un mix energetico che consente un risparmio di CO2 del 98 per cento rispetto a un veicolo alimentato con combustibili fossili. Tra gennaio e agosto di quest’anno, fra le 50 auto più vendute, ben 47 sono state a basso impatto ambientale: 30 elettriche, 14 ibride plug-in e 3 ibride; in testa alla classifica c’è la Tesla Model 3, seguita dalla Toyota Rav4 Prime; per scorgere il primo veicolo tradizionale bisogna scendere fino al 38esimo posto, occupato dalla Volkswagen Tiguan. Questo è il risultato di politiche governative avviate già da diversi anni, che hanno spinto molti automobilisti a passare all’elettrico: le tasse sono ridotte di circa il 25 per cento rispetto a chi possiede un’auto tradizionale, mentre per parcheggi e pedaggi si spende meno della metà.
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