
I ghiacciai della Groenlandia fondono, le culture scompaiono: Takkuuk dei Bicep racconta clima e voci indigene tra ghiaccio, musica e tradizione.
Nuove regole del governo cinese stanno imponendo alle televisioni di non ospitare artisti provenienti dal mondo rap e hip hop. La censura coinvolge anche attori ritenuti non conformi alla pubblica decenza.
Nuove misure per limitare la presenza dei rapper e di tutto quanto faccia riferimento alla cultura hip hop underground sui canali televisivi nazionali stanno per essere adottate dall’agenzia governativa cinese che legifera sui mezzi di informazione: il Sapprft, ovvero State administration of press, publication, radio, film and television.
Il direttore del dipartimento Gao Changli avrebbe disposto una serie di norme che impediscono partecipazioni televisive ad attori tatuati o che abbiano una condotta esplicita, non allineata alla moralità e al costume voluti dal partito, secondo quanto riferisce il portale Sina.com. Saranno dunque esclusi gli artisti che adottano atteggiamenti osceni e volgari, ritenuti non abbastanza nobili nei valori e non dignitosi, e coloro che si siano macchiati in passato di scandali.
Ciò che maggiormente ha messo in apprensione i tanti fan, è però la serie di iniziative volte a screditare alcuni artisti rap che, grazie ad una scena locale sempre più attiva e florida, si stavano recentemente affacciando anche sui mezzi d’informazione più popolari.
Ha fatto parlare di sé il caso di PG One, uno dei vincitori dello show Rap of China, molto criticato e osteggiato lo scorso anno per il suo linguaggio esplicito. Per queste controversie il governo aveva cancellato i suoi show e l’artista era stato escluso da alcune importanti collaborazioni con brand di grande profilo.
Nel 2017 il rapper GAI è misteriosamente sparito dallo show Singer 2017, proprio mentre VaVa (una delle star emergenti della scena hip hop cinese) è stata apparentemente tagliata dal programma tv Happy Camp.
In questi ultimi giorni le critiche dei fan si sono accese e molte voci di condanna stanno facendo rumore su Weibo, l’equivalente cinese di Twitter.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I ghiacciai della Groenlandia fondono, le culture scompaiono: Takkuuk dei Bicep racconta clima e voci indigene tra ghiaccio, musica e tradizione.
Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
I Massive Attack hanno chiuso l’edizione 2024 del Todays festival con uno show unico, dove la musica si è mescolata alla mobilitazione politico-sociale.
Dopo quasi quindici anni, il sogno dei fan si realizza: i fratelli Gallagher hanno fatto pace, gli Oasis tornano a suonare insieme.
Long Story Short è il nuovo Ep dell’artista italopalestinese Laila Al Habash. L’abbiamo incontrata per parlare di musica, attivismo e del genocidio nella Striscia di Gaza.
Hard art è il collettivo interdisciplinare fondato da Brian Eno per combattere i cambiamenti climatici e le crisi globali del nostro tempo.
Il progetto Sounds right consente agli artisti di accreditare la natura come co-autrice quando utilizzano i suoi suoni nelle loro composizioni.
La techno diventa voce di protesta contro i cambiamenti climatici nelle strade di Parigi grazie al collettivo Alternatiba Paris.
“Sulle ali del cavallo bianco” è il nuovo album di Cosmo, a tre anni dall’ultimo. Un periodo in cui il musicista di Ivrea è cambiato molto, tranne su un punto. La voglia di lottare per i diritti civili.