
Secondo Gkf Eurisko “Expo è un esempio da seguire”. Non una ma due certificazioni, record mondiale di raccolta differenziata, linee guida per la progettazione sostenibile dei padiglioni e attività ecoculturali in atto ovunque.
Gli Eataly d’Italia e del mondo ospiteranno presto un corner di prodotti tipici abruzzesi, da comprare e da gustare. Metà dell’incasso servirà a ricostruire la città colpita dal terremoto nell’aprile 2009.
All’Aquila la ricostruzione passa anche dal cibo. Si chiamerà “Eataly per L’Aquila” lo spazio che Oscar Farinetti, patron della catena alimentare dedicata all’eccellenza del cibo italiano, ha deciso di allestire nei punti vendita per sostenere la ricostruzione dopo il terremoto abruzzese. I clienti potranno scegliere tra 40-50 prodotti tipici locali e abruzzesi e metà degli introiti finirà direttamente nelle casse del capoluogo terremotato.
L’idea è venuta allo stesso Farinetti, al termine di una passeggiata nel centro storico terremotato della città, insieme al sottosegretario con delega alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, e al sindaco Massimo Cialente, mentre assaggiava alcuni prodotti locali in piazza Duomo.
“Cominceremo da Roma a settembre poi nel resto d’Italia e del mondo”, ha spiegato Farinetti. “Entro fine anno a New York, poi Chicago, Dubai e nelle nuove sedi in previsione a San Paolo e Mosca. Ma ho intenzione di estendere l’idea ad altri colleghi, per tirare dentro altri marchi che possano fare la stessa cosa, cioè destinare metà degli introiti a questa città stupenda. Al progetto parteciperanno Slowfood e il Comune dell’Aquila, vogliamo presentarlo qui da voi, inviteremo anche il premier, Matteo Renzi”.
“Un Paese che si avvicina a 2000 miliardi di debito, in cui 110 miliardi vanno in giochi e scommesse e che non trova 4 miliardi per aggiustare L’Aquila mi fa andare matto», ha sottolineato Farinetti a L’Aquila. “Non ero mai stato all’Aquila dopo il terremoto. Mi ha commosso moltissimo. Ma ho visto anche attività dopo un evento pazzesco”, ha aggiunto, invitando a pensare al futuro. “Da questa cosa brutta del sisma la città sarà migliore e più bella”.
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Secondo Gkf Eurisko “Expo è un esempio da seguire”. Non una ma due certificazioni, record mondiale di raccolta differenziata, linee guida per la progettazione sostenibile dei padiglioni e attività ecoculturali in atto ovunque.
A un mese dalla chiusura di Expo, annunciata la destinazione del padiglione Coca Cola, che tornerà a seconda vita come promesso. Gratuitamente e a disposizione degli appassionati di basket.
Chiusi i cancelli dell’Esposizione, ora alcuni dei padiglioni in legno certificato Pefc avranno una seconda vita.
Dopo la Carta di Milano, a Expo Milano 2015 nasce il manifesto sull’agricoltura biologica: la Carta del Bio. Per nutrire il pianeta e proteggere la terra.
L’agricoltura biologica in Perù, che rispetta la terra e chi la coltiva, ha permesso ai contadini peruviani di uscire dalla povertà e dal narcotraffico.
Concluso uno degli appuntamenti più importanti di Expo nella Giornata mondiale dell’alimentazione. Mattarella: “Nutrire il pianeta è la sfida epocale che abbiamo di fronte”.
L’edizione del 2015 è dedicata alla protezione sociale per enfatizzarne l’importanza nel combattere la povertà rurale e nell’assicurare l’accesso al cibo.
Un sito espositivo unico, in un Paese crocevia tra Europa ed Asia. Da Astana partirà la transizione energetica del Kazakistan.
Dal 15 ottobre Milano ospita una mostra fotografica molto particolare: una selezione di venti scatti di Peter Caton rappresentativi di come sia possibile coltivare (e mangiare) cibo senza inquinare.