La Cop28 è finita, ma bisogna essere consapevoli del fatto che il vero test risiede altrove. Dalla disinformazione al ruolo delle città, ciò che conta avviene lontano dai riflettori.
Due giorni alla fine della Cop 23. “La voce delle piccole nazioni sia quella del mondo intero”
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lanciato un appello a due giorni dalla fine della Cop 23 di Bonn.
“Avverto il senso della storia, in quanto primo ministro di una piccola nazione insulare e presidente di una converenza delle Nazioni Unite sul clima”. Frank Bainimarama, primo ministro delle Isole Fiji, ha preso la parola a due giorni dalla fine della Cop 23 di Bonn, aprendo così il “segmento di alto livello congiunto” che dovrà completare le due settimane di negoziati. Alle sue parole hanno fatto eco le dichiarazioni del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
“Je ressens aujourd’hui le sens de l’Histoire en tant que premier ministre d’un petit État insulaire et président d’une conférence de l’@ONU_fr sur le #ChangementClimatique a déclaré @FijiPM Pdt de la @COP23 pic.twitter.com/6GAlA7TkJp
— ONU Climat (@CCNUCC) 15 novembre 2017
Antonio Guterres alla Cop 23: “Effetti disastrosi già presenti. Puntiamo alla resilienza”
“Gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici – ha spiegato – si abbattono già su di noi. La voce degli stati insulari, che sono in prima linea nella lotta, deve essere la voce di tutto il mondo. La riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra è essenziale, ma lo stravolgimento del clima è già una realtà e peggiorerà nel corso del tempo: è per questo che è necessario anche avviare politiche di adattamento e rafforzare la nostra resilienza”.
“Le monde devrait adopter une règle simple: si les grands projets d’infrastructures ne sont pas verts, ils ne devraient pas obtenir de feu vert. Autrement, nous serons condamnés à être enfermés dans des mauvais choix pour des décennies” @antonioguterres @COP23 pic.twitter.com/biAvGH1Pru
— ONU Climat (@CCNUCC) 15 novembre 2017
Il numero uno delle Nazioni Unite ha aggiunto che a suo avviso “il mondo dovrebbe adottare una regola semplice: se i grandi progetti di infrastrutture non sono ecocompatibili, non dovrebbero essere approvati. Altrimenti, saremo condannati per decenni ad essere prigionieri di scelte sbagliate”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Siamo tutti contenti del compromesso trovato alla Cop28 sulle parole, perché le parole sono importanti. Ma quando si passa all’azione?
Il testo finale della Cop28, quello che contiene anche il bilancio delle azioni fatte e quello che c’è da fare contro la crisi climatica, è stato approvato dalla plenaria.
Durante la Cop28 di Dubai, i rappresentanti arabi dell’Opec si sono riuniti a Doha per far fronte unico contro il phase out dei combustibili fossili.
Phase out, phase down, unabated. Cerchiamo di capire meglio il significato delle parole della Cop28, al fine di orientarci meglio nelle prossime ore quando arriveranno nuove bozze e nuovi documenti da analizzare.
Alla Cop28 di Dubai si attende una nuova bozza del Global stocktake, dopo quella, estremamente deludente, pubblicata lunedì. Segui la diretta.
L’Italia è stata protagonista nella dichiarazione su agroalimentare e clima, la Emirates declaration. Sulla convergenza tra questi due temi vuole costruire anche l’agenda del G7.
Riuscire a non farsi influenzare dal contesto è sempre difficile per un giornalista. A Dubai lo è ancora di più, ma questo non deve inquinare il racconto del risultato che verrà raggiunto dalla Cop28.
Nella giornata a loro dedicata, i giovani parlano di occupazione militare, economica, fossile. Mentre l’Opec chiede ai “propri” delegati di rigettare l’accordo, al-Jaber si dice “fiducioso che qualcosa di speciale possa accadere”.