La trentesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, la Cop30, si terrà in Brasile. E, simbolicamente, verrà ospitata dalla città di Belem, in piena foresta amazzonica. Ad annunciarlo è stato il presidente brasiliano Lula da Silva: “Sarà un onore per il mio paese – ha spiegato – ricevere i rappresentanti di tutto il mondo in un luogo come quello”.
Un luogo simbolico per il Brasile dopo gli anni di Bolsonaro
Come noto, infatti, l’Amazzonia rappresenta uno dei polmoni del mondo. E negli anni dell’ultra-conservatore e climatoscettico Jair Bolsonaro, la deforestazioneha subito una forte accelerazione. Tenere la Cop30 in un luogo simile rappresenta per Lula un modo per sottolineare il cambiamento diametrale di rotta rispetto al suo predecessore.
The United Nations has chosen Brazil to host the international climate meeting, COP30, in the Amazonian city of Belém do Pará in 2025, the country’s President Luiz Inácio Lula da Silva announced https://t.co/z5nQgCobxB
Per i negoziati climatici, inoltre, si tratta di una grande opportunità. Come noto, l’azione contro il riscaldamento globale ha proceduto a rilento negli ultimi anni. La Cop24 di Katowize, in Polonia, ha prodotto pochi risultati. La successiva, a Madrid, ha rappresentato un fallimento. La Cop26 a Glasgow è conclusa con una serie di impegni, soprattutto in materia finanziaria, che però nel corso del tempo sono stati spesso disattesi, anche con la “scusa” della necessità di far ripartire le economie dopo la pandemia. La Cop27 di Sharm el-Sheikh ha ottenuto un buon risultato di principio sulla questione del loss and damage ma nulla sulla questione dirimente della mitigazione dei cambiamenti climatici.
Per i negoziati climatici la Cop30 in Amazzonia è una grande opportunità
Poche speranze vengono poi riposte nella Cop28, che si terrà in terra “ostile”, a Dubai, in una nazione che continua a puntare fortemente sulla produzione di fonti fossili. Non è ancora nota la località che ospiterà la Cop29, ma si parla dell’Australia, nazione che è ancora fortemente dipendente dal carbone.
La Cop30 potrebbe quindi rappresentare un punto di svolta nei negoziati climatici internazionali: “Ho già partecipato alle Cop in Francia, in Egitto e tutti parlavano incessantemente dell’Amazzonia. Per questo mi sono detto che ospitare la conferenza lì possa rappresentare un modo per far conoscere davvero la foresta a tutti”.
Capitale dello stato del Pará, Belem è una città di circa 1,5 milioni di abitanti, che affaccia sulla Baia de Marajó. L’annuncio è stato fatto da Lula in un video registrato assieme al ministro degli Esteri Mauro Vieira.
La Cop28 è finita, ma bisogna essere consapevoli del fatto che il vero test risiede altrove. Dalla disinformazione al ruolo delle città, ciò che conta avviene lontano dai riflettori.
Il testo finale della Cop28, quello che contiene anche il bilancio delle azioni fatte e quello che c’è da fare contro la crisi climatica, è stato approvato dalla plenaria.
Phase out, phase down, unabated. Cerchiamo di capire meglio il significato delle parole della Cop28, al fine di orientarci meglio nelle prossime ore quando arriveranno nuove bozze e nuovi documenti da analizzare.
L’Italia è stata protagonista nella dichiarazione su agroalimentare e clima, la Emirates declaration. Sulla convergenza tra questi due temi vuole costruire anche l’agenda del G7.
Riuscire a non farsi influenzare dal contesto è sempre difficile per un giornalista. A Dubai lo è ancora di più, ma questo non deve inquinare il racconto del risultato che verrà raggiunto dalla Cop28.
Nella giornata a loro dedicata, i giovani parlano di occupazione militare, economica, fossile. Mentre l’Opec chiede ai “propri” delegati di rigettare l’accordo, al-Jaber si dice “fiducioso che qualcosa di speciale possa accadere”.