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Oltre 700 persone sono morte a Mina, in Arabia Saudita, durante l’Hajj, l’annuale pellegrinaggio verso la Mecca di milioni di musulmani.
Centinaia di persone sono morte in una calca mortale, stampede in inglese, giovedì 24 settembre durante il pellegrinaggio islamico alla città santa della Mecca, l’Hajj. L’incidente si è verificato intorno alle 9 del mattino (ora locale) all’altezza della località di Mina, a cinque chilometri dalla Mecca, in Arabia Saudita.
Finora i morti sarebbero 717, almeno 863 i feriti. I soccorritori impegnati a salvare vite sono più di quattromila con 220 ambulanze a fare da spola tra il luogo dell’incidente e le strutture ospedaliere.
Cos’è l’Hajj
L’Hajj è il quinto dei pilastri dell’islam, il pellegrinaggio che ogni fedele dovrebbe percorrere almeno una volta nella vita, nel caso in cui le condizioni fisiche ed economiche glielo permettano. Quest’anno l’Hajj è comiciato il 22 settembre e si prevede l’arrivo alla Mecca di circa due milioni di musulmani da tutto il mondo che vogliono liberarsi dai peccati e sentirsi più vicini a dio.
La tappa principale del pellegrinaggio è l’arrivo alla Kaaba. Il cubo si trova a Masjid al-Haram, al centro della città santa, e si crede sia stato costruito quattromila anni fa da Abramo. Il pellegrinaggio prevede che i fedeli ci girino intorno sette volte.
Mina now. #hajj2015 Follow updates on stampede here http://t.co/GgLg8siUOO pic.twitter.com/imCeF7P3lk
— Basma Atassi | بسمة (@Basma_) 24 Settembre 2015
Come si è verificato l’incidente
La maggior parte delle persone sarebbe morta per soffocamento, calpestata dalla folla. Due gruppi composti da migliaia di pellegrini si sarebbero scontrati all’incrocio di due vie piuttosto strette in attesa di poter compiere il rito della lapidazione del diavolo che prevede il lancio di sette pietre contro tre pilastri, un segno di sfida e di affermazione dei valori musulmani contro il male, il diavolo.
Presi dal panico molti di loro avrebbero cominciato a cercare una via di fuga cadendo a terra e rimanendo calpestate dalla folla alle loro spalle. La protezione civile saudita ha immediatamente chiuso la strada per evitare che la pressione sul punto dell’incidente aumentasse e ha fatto sapere che la strage si sarebbe potuta evitare se i pellegrini “avessero seguito le istruzioni” per la circolazione. Il ministero degli Interni saudita ha specificato che uno dei due gruppi non avrebbe rispettato la precedenza.
I precedenti
Non è la prima volta che si verifica una strage del genere durante l’Hajj. Nel 1990 sono morte 1.426 persone mentre attraversavano un tunnel che li avrebbe portati alla moschea della Mecca, mentre l’ultimo incidente si è verificato nel 2006 quando morirono più di 360 pellegrini, sempre a Mina, sempre in una ressa analoga. È la prima volta però che i social network consentono di vedere in tempo reale quello che sta succedendo e di avere testimonianze dirette dei fatti e dei luoghi, novità che in parte ha anche aiutato l’arrivo tempestivo dei soccorritori. Papa Francesco, in visita negli Stati Uniti, ha espresso – ripreso da Al Jazeera – la sua vicinanza al mondo musulmano affermando durante un momento di preghiera che si unisce “a tutti coloro che pregano dio, nostro padre, onnipotente e misericordioso”.
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