In Costa Rica c’è un distretto dove impollinatori e piante sono di casa

A Curridabat, sobborgo di San José, e in altre aree della regione metropolitana, è stata creata una serie di corridoi verdi per supportare gli impollinatori e riportare la biodiversità in città.

L’urbanizzazione è una delle principali cause di perdita di biodiversità in tutto il mondo. Nelle città la biodiversità è stata maltrattata e umiliata, esiliata in sparuti spazi verdi in nome dell’espansione urbana. I pochi, piccoli, habitat superstiti sono stati frammentati e sparpagliati, spezzando i flussi biologici che assicurano la diversità genetica delle specie viventi e che consentono alle popolazioni di sopravvivere.

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La sopravvivenza della nostra specie è strettamente legata alla biodiversità, che ci fornisce servizi ecosistemici vitali e che arricchisce le nostre vite. Per favorire il ritorno della fauna selvatica nei centri urbani è necessario ripristinare le reti ecologiche recise, creando un sistema interconnesso di habitat, in grado di garantire i processi ecosistemici e la connettività per le specie sensibili.

Alberi nel parco Morazán, in Costa Rica
I corridori ecologici interurbani connettono gli habitat per la biodiversità, migliorano la qualità dell’aria e dell’acqua e offrono alle persone spazi per rilassarsi, divertirsi e migliorare la propria salute © Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ) GmbH

Proprio per rimettere in moto questi meccanismi ecologici e migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti, nella regione metropolitana di San José, il più grande agglomerato urbano della Costa Rica, è stato varato il progetto Biodiver_City.

Istituzione di corridoi biologici interurbani

Il progetto integra la natura nella pianificazione urbana e mira a creare una grande rete di aree naturali e semi-naturali interurbane interconnesse da parchi, strade alberate e isole verdi. Questi corridoi ecologici, oltre ad offrire benefici alla fauna selvatica e alla popolazione, contribuiscono ad aumentare la resilienza dei centri urbani ai cambiamenti climatici.

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Biodiver_City punta inoltre a promuovere la conoscenza dell’importanza della biodiversità per lo sviluppo urbano e il benessere umano, per favorire il corretto approccio della popolazione alla natura.

Area verde nella capitale costaricana
Sebbene le città rappresentino solo il 3% della superficie terrestre, in genere si trovano in aree in cui esistevano ecosistemi di grande importanza o in siti caratterizzati da una grande ricchezza di specie. Per questo è necessario introdurre la biodiversità nella pianificazione urbana © Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ) GmbH

La storia della Città dolce

In linea con questo progetto, a Curridabat, distretto nella provincia di San José, è stata adottata una strategia per reintrodurre la biodiversità nello spazio urbano, che ha portato alla nascita della cosiddetta Ciudad dulce. Dal 2016 a Curridabat sono stati piantati alberi e piante autoctone e sono stati creati corridoi verdi per attirare, in particolare, gli animali impollinatori, come api, colibrì, farfalle e pipistrelli.

“Vogliamo che ogni giardino privato di Curridabat sia pieno di colore, ogni strada un corridoio ecologico, ogni quartiere un ecosistema – ha affermato il sindaco della città, Edgar Mora -. Stiamo reintroducendo specie autoctone e cercando di attirare api, colibrì e farfalle”.

Una nuova visione di città

La visione della Ciudad dulce sfida il presunto antagonismo tra città e natura, fonte di malessere e diseguaglianze, e si basa sull’idea che la presenza di animali e piante possa avere un impatto positivo su un gran numero di aspetti della vita cittadina (riducendo ad esempio i livelli di stress della popolazione e aumentando la produttività) e che costituisca la chiave per raggiungere la crescita e il progresso della città.

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La pianificazione urbana di Curridabat è stata dunque reinventata attorno ai suoi abitanti non umani, diventando l’esempio di un nuovo e sostenibile modello di sviluppo per le città di piccole e medie dimensioni, che sono la maggioranza sul pianeta. Queste città, spesso, non dispongono di ingenti risorse economiche ma hanno molte risorse naturali, che, adeguatamente conservate e valorizzate, possono generare prosperità e garantire il benessere dei cittadini.

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