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Le crisi dimenticate secondo Medici senza frontiere
Per i telegiornali italiani le crisi umanitarie non esistono. Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan, Mali sono paesi lontani e dimenticati.
Solo il 4 per cento dei servizi nei tg è stato dedicato
a conflitti o emergenze umanitarie e sanitarie nel 2012 (era il 10
per cento nel 2010). Da qui l’appello dell’organizzazione Medici senza
frontiere (Msf) che dal 2005 cerca di far luce sulle crisi
umanitarie nascoste agli occhi del pubblico. Parte integrante
dell’identità di Msf, infatti, è testimoniare la
situazione delle popolazioni in pericolo, con l’impegno di far
sentire la loro voce. Per questo, da nove anni, pubblica il
rapporto “Le crisi umanitarie dimenticate dai media nel
2012″.
Quando una crisi umanitaria è dimenticata?
Per Msf l’equazione è molto semplice, una crisi
dimenticata è tale quando esiste uno squilibrio evidente tra
la sofferenza di una popolazione e la copertura da parte dei mezzi
d’informazione. In questi anni, Msf ha compilato un elenco di
luoghi e regioni dove la copertura, soprattutto televisiva,
è stata assente o superficiale, di certo lungi dal
raccontare i bisogni reali delle persone e le difficoltà che
ogni giorno incontrano i pazienti curati dai medici
dell’organizzazione.
L’elenco per il 2012 è accompagnato da un augurio: che
il prossimo anno sia un elenco vuoto. Crisi come quella in Darfur,
in Somalia, in Afghanistan, in Mali, anche se lontane dall’Italia,
hanno bisogno di essere raccontate per essere risolte. L’appello
dei medici è quello di non spegnere i riflettori e di non
chiudere la finestra sul mondo.
Siria, 506 notizie nei telegiornali italiani nel
2012
Mali, 26 notizie
Sudan – Sud Sudan, 17 notizie
Iraq, 12 notizie
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