Si chiamava Saly, aveva cinque anni. Nello scatto vincitore del World press photo 2024, il concorso di fotogiornalismo più importante al mondo, non si vede un centimetro del suo corpo senza vita. E non si vede nemmeno il volto della zia, Ines Abu Maamar, che lo stringe forte a sé. Mohammad Salem, fotografo dell’agenzia Reuters,
Abitare il deserto, luogo dell’anima
Abitare il deserto significa congedarsi anche solo per brevi momenti dal mondo per riscoprire l’essenziale. Esperienza che va comunicata agli altri
Leggiamo senza indugio il passo di Drewermann, per fare, poi, alcune riflessioni:
“È lì, in mezzo alle difficoltà e alla rinuncia, che ogni goccia d’acqua, ogni attimo di vita diventa prezioso oltre misura. Il deserto stesso insegna ad apprezzare di nuovo il valore delle cose […], in modo che l’energia del desiderio si risvegli e spezzi il rivestimento soffocante che avvolge il cuore. Perché il fine che dà significato alla vita non è mai una cosa, ma il senso che collega le cose – qualcosa di invisibile, che è possibile vedere solo con gli occhi del cuore”.
Nell’epoca delle città-officine, tutto strepitio, efficienza, dinamismo esasperato, linguaggi omologanti, conformismi esistenziali, occorre davvero richiamare la saggezza del deserto, luogo aspro, inospitale, racchiuso nella fissità del suo orizzonte, dilatato nei suoi spazi minacciosi, ma anche terra vergine, metafora viva di quella parte della nostra anima non contaminata dalle grammatiche serializzanti delle città-officine, dai “si dice, si fa…”.
Ma cosa significa “abitare il deserto”?
Abitare il deserto significa, allora, prendere congedo anche solo per brevi momenti dal mondo, per fare i conti con noi stessi, ascoltare la saggezza del cuore, riscoprire l’essenziale, riarticolare un discorso di senso capace di dare voce ai nostri sentimenti più autentici.
Insomma, occorre desertificare la nostra anima per riattivarne gli occhi interiori, i soli capaci di cogliere l’invisibile, la Forma originaria delle cose, il significato di fondo di cui sono intessute.
Questa è la saggezza del deserto, dove il termine saggezza rinvia alla capacità di “pesare” il nostro stare al mondo, sperimentare fecondi tragitti interiori, scandagliare le profondità dell’anima per attingere energie esistenziali alternative a quelle dell’efficientismo e del produttivismo tecnologici.
L’esperienza del deserto non va però conservata gelosamente per sé, bensì va comunicata agli altri, in modo tale che i deserti entrino nelle città e si possa dar vita ad un’umanità adulta, capace di coniugare la necessità dei ritmi produttivi con la forza del pensiero ideante e il linguaggio genuino dei sentimenti.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Europa ha varato il nuovo Patto migrazione e asilo: solidarietà solo volontaria tra Paesi, migranti trattenuti alle frontiere esterne dell’Unione.
Il Bundestag ha depenalizzato la cannabis a scopo ricreativo, ponendo Berlino fra le capitali con le leggi più “rilassate” di tutta l’Unione europea. L’Italia resta in fondo, smarrita in un dibattito ideologico.
La procura spagnola ha chiesto due anni e mezzo per Rubiales per abuso sessuale e per aver provato a fare pressioni sulla calciatrice.
All’1:30 circa (ora locale) del 26 marzo, una nave mercantile ha urtato il ponte Francis Scott Key di Baltimora, facendolo crollare.
Oltre 300 milioni di persone hanno accolto il Nawruz, il Capodanno persiano che celebra la primavera con balli, canti, cibo e riti spettacolari.
Per la prima volta il World happiness report scorpora i risultati per età. Svelando come, negli Stati Uniti e non solo, i giovani siano sempre meno felici.
Era scontato, ora è anche ufficiale. La corsa alla Casa Bianca sarà un remake del 2020. Biden contro Trump è una storia che si rinnova e continua a spaccare l’elettorato, nonostante i dubbi sull’età dei leader.
Per i prossimi 30 giorni, i musulmani che osservano il Ramadan digiuneranno dall’alba al tramonto. Ma l’attenzione dei fedeli sarà su Gaza.