La Cop28 è finita, ma bisogna essere consapevoli del fatto che il vero test risiede altrove. Dalla disinformazione al ruolo delle città, ciò che conta avviene lontano dai riflettori.
Il passaggio del discorso sullo stato dell’Unione di Obama sui cambiamenti climatici
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha pronunciato nella notte tra martedì 20 e mercoledì 21 gennaio il suo penultimo discorso sullo stato dell’Unione di fronte al Congresso, prima della fine del suo secondo mandato nel 2016. È un rito molto importante per la politica americana perché vengono annunciati gli impegni e le priorità
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha pronunciato nella notte tra martedì 20 e mercoledì 21 gennaio il suo penultimo discorso sullo stato dell’Unione di fronte al Congresso, prima della fine del suo secondo mandato nel 2016. È un rito molto importante per la politica americana perché vengono annunciati gli impegni e le priorità per il futuro. Qualche minuto dello speech, durato quasi un’ora, lo ha dedicato ai cambiamenti climatici.
Obama ha citato gli ultimi dati della Noaa, l’Agenzia americana per gli oceani e l’atmosfera, e dalla Nasa che hanno confermato che il 2014 è stato l’anno più caldo da quando l’uomo ha cominciato a tenere traccia della temperatura media globale. Inoltre ha ribadito che il riscaldamento globale è una delle minacce più pericolose per la sicurezza degli Stati Uniti. Per questo ha detto che si impegnerà affinché il suo paese possa guidare la comunità internazionale nell’adozione di azioni e misure concrete, citando l’accordo raggiunto con la Cina per fermare l’aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera. E la conferenza sul clima di Parigi (Cop 21), è sempre più vicina.
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