Domande sulla Biotransenergetica

“Le spiegazioni non sono mai sprecate, esse preparano la via alla conoscenza silenziosa.” (Don Juan), un’intervista per capire cos’è la biotransenergetica

Cosa significa la parola Biotransenergetica?
I termini Bio ed energetica stanno ad indicare una concezione del
vivente dal punto di vista dei suoi processi energetici. Il termine
transe vuole indicare l’importanza di una comprensione dinamica
dell’organismo per la quale i concetti di mente e corpo, sistemi,
organi e apparati vengono letti in chiave di modelli ritmici in
interazione. In questo modo la malattia viene concepita come una
disarmonia tra le parti e la salute come un armonico svolgersi
delle interazioni vitali in ogni distretto del “corpomente”. Il
ristabilimento della salute sarà prima di tutto una
questione di armonizzazione di ritmi e non di lotta al sintomo.

Chi può trovare beneficio dalla
Biotransenergetica?

Chiunque sia disposto a fermarsi, ad ascoltarsi e a riconoscere di
essere il primo responsabile del proprio stato di salute. Chiunque
sia disposto ad esplorare le immense risorse del proprio organismo
e a dedicare un po’ del proprio tempo all’educarsi alla salute.

Quali patologie si possono curare con la
Biotransenergetica?

La Biotransenergetica si occupa di favorire i naturali processi di
auto-rinnovamento e auto-trascendenza dell’organismo. E’ indicata
pertanto in qualsiasi patologia come catalizzatore del processo di
guarigione in sinergia con qualsiasi altro presidio terapeutico. E’
indicata inoltre come strumento di prevenzione della malattia, di
mantenimento della salute e di miglioramento del proprio stato
psicofisico.

Quanto dura una terapia Biotransenergetica?
Praticare Biotransenergetica è come intraprendere un
viaggio. A chi chiede quanto duri il viaggio non si può far
altro che rispondere come il gatto ad Alice: “Dipende da dove vuoi
andare”. Dodici incontri sono da ritenersi il tempo minimo per
apprendere ad usare alcune basilari pratiche di autoguarigione,
sette anni è la durata di un Training di formazione per
diventare docenti, sette volte sette anni potrebbero non bastare
per realizzare pienamente noi stessi.

Quali sono i rapporti della Biotransenergetica con la
religione?

Occupandosi la Biotransenergetica di realizzazione delle proprie
potenzialità, essa sconfina inevitabilmente “là dove
gli angeli esitano”, come direbbe Bateson, dal momento che il
processo di evoluzione individuale porta con sé, come ci
ricorda Stanislav Grof, il risveglio delle qualità
spirituali. Tali qualità rendono l’individuo più
umile, tollerante, compassionevole, paziente, comprensivo,
consapevole della sacralità dell’esistenza e pertanto
“religioso” in senso laico, non ostacolando, ma anzi favorendo ogni
eventuale percorso individuale di fede.

Quali sono i limiti della Biotransenergetica?
Come tutti gli “strumenti che funzionano”, anche la
Biotransenergetica può essere usata a favore di noi stessi
oppure no, come nella massima: “si possono portare i cavalli alla
fonte, ma non si può costringerli a bere”. Questo significa
che mentre una reazione biochimica prodotta da un farmaco
può avvenire anche contro la nostra volontà e venire
misurata, la Biotransenergetica non può agire senza la
nostra disponibilità al cambiamento, e i suoi risultati non
possono venire valutati secondo criteri statistici esclusivamente
quantitativi.

Pierluigi
Lattuada

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