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Suggestione quasi poetica quella creata dall’artista olandese Theo Jansen che grazie alle sue creature da spiaggia incanta e regala un senso di meraviglia. Dal 20 febbraio a Milano, Dream Beasts.
Le creature mosse dal vento, figlie dell’ingegno e della competenza fisico-ingegneristica di Theo Jansen, sono in mostra a Milano al Museo nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci: Dream beasts – per la prima volta in Italia – incanta grazie al fascino ipnotico dei movimenti lenti e sinuosi delle macchine cinetiche ideate dall’artista olandese. Difficile resistergli. Dal 20 febbraio al 19 maggio 2019.
Non è semplice descriverle, ma facile rimanerne affascinati, senza capire bene il perché: le Dream beasts di Theo Jensen sono a metà tra le macchine e gli animali e hanno, nonostante le dimensioni, movimenti sinuosi e ipnotici capaci di incantare. Tecnicamente si tratta di creature ispirate al mondo animale in grado di muoversi in modo realistico sfruttando la spinta del vento grazie a sensori per adattarsi all’ambiente. L’artista olandese, partendo da solide basi di cinetica e meccanica, ha ideato sin dagli anni 90 queste “opere”, a cui ha dato il nome di Strandbeesten (animali da spiaggia), connettendo e articolando sottili tubi gialli in PVC, del tipo in uso in elettrotecnica per la canalizzazione dei cablaggi di impianti elettrici, assemblati con nastro adesivo, elastici, e fascette serrafili. A questi materiali si aggiunge l’impiego di bottiglie riciclate di polietilene, bastoni di legno e persino pallet. E se ammirandole vi tornano in mente alcune delle macchine di Leonardo, sappiate che il paragone non è azzardato: in molti lo hanno definito “un moderno Leonardo da Vinci”, ed è quindi un cerchio perfetto che si chiude questa mostra a Milano, nel Museo nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, proprio nell’anniversario dei 500 anni dalla morte del genio.
I video e le immagini ci mostrano le creature sempre sulle spiagge olandesi, il loro habitat naturale dove soffia il forte vento di cui hanno bisogno per muoversi e quindi “vivere”.
Theo Jansen è prima di tutto un fisico che subito dopo la sua formazione accademica si è dedicato a questa forma d’arte che univa la cinetica al mondo animale. I suoi primi esperimenti, come UFO, risalgono sin dagli anni 80 e si sono poi evoluti con le prime Strandbeesten in forme via via più complesse. La prima delle sue Strandbeest, simile a uno scheletro animato, è stata Animaris vulgaris, un binomio di fantasia che deriva dalla fusione di due termini latini, animal e maris, e che può essere reso in italiano come Animare comune. Questa prima composizione non era ancora in grado di muoversi ma solo destinate a essere semplicemente esposte sulla sabbia e sulle dune costiere. Solo in un secondo momento, Jansen si è cimentato nella sfida tecnica consistente nell’imprimere loro forme di movimento autonomo. Per far questo, le strandbeesten sono dotate di «ali», sorta di pale a vento poste sul dorso della scultura, la cui attivazione è in grado di sostenere il meccanismo di deambulazione laterale delle creature, in un movimento durante il quale esse tengono sempre il loro ‘naso’ in direzione del vento. A quelle odierne è stata aggiunta la facoltà di locomozione e un meccanismo di articolazione che le rende sempre più simili ad animali. Le ultime “nate” possono addirittura trasportare dei passeggeri.
La mostra Dream beasts è visitabile dal 20 febbraio al 19 maggio al Museo nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, con questi orari: da martedì a venerdì dalle 9:30 alle 17:00, sabato e festivi dalle 9:30 alle 18:30. Il biglietto che comprende la visita a tutto il museo costa 10 euro.
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