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Dylan Dog festeggia 30 anni con una mostra a Genova
Il personaggio che ha cambiato la storia del panorama del fumetto italiano, Dylan Dog, compie 30 anni. L’indagatore dell’incubo celebrato a Genova con una mostra. Un mito per molti.
Per i ragazzi degli anni Ottanta è un mito, in assoluto il fumetto che ha cambiato il panorama italiano. Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo, festeggia i 30 anni di pubblicazione ma sembra non sentirli. Amato anche ai giorni nostri, sarà in mostra fino al 18 aprile a Genova al Museo Luzzati. Il personaggio nato dalla fantasia di Tiziano Sclavi e disegnato dai più grandi fumettisti italiani raccontato attraverso 250 opere.
I 30 anni di Dylan Dog in mostra
Il primo numero di Dylan Dog uscì nell’ottobre del 1986: in pochi anni divenne un grande successo, tanto che seguirono numerose ristampe. Chi possiede i primissimi albi quindi ha un patrimonio non indifferente. Un riscontro inaspettato anche dall’autore Tiziano Sclavi e dalla storica casa editrice Sergio Bonelli.
Forse successe perché Dylan Dog era a quei tempi un personaggio totalmente nuovo e in controtendenza, qualcuno di assolutamente diverso da ciò che i lettori italiani erano abituati a trovare in edicola. Dylan Dog infatti si occupa di mistero, è chiamato l’indagatore dell’incubo e già questo crea interesse e fascino. Se poi aggiungiamo un aspetto intrigante del personaggio, l’ambientazione londinese, le belle donne e l’ironia del suo aiutante Groucho, il risultato finale è vincente.
Chi lo legge ride, cerca di dipanare il mistero ed è certamente affascinato da Dylan Dog. Gli appassionati ricorderanno il galeone mai terminato, il divagare a volte assurdo di Groucho, la mise sempre uguale del protagonista. La celebrazione di un mito – almeno fumettisticamente parlando – è ora in mostra. A Genova, al Museo Luzzati sono 250 le opere esposte per raccontare 30 anni di albi, di storie, di misteri: tavole originali, studi e copertine, illustrazioni e poster a tema Dylan Dog per le riviste e per gli spettacoli teatrali e molto altro; tutto per mano dei più noti e iconografici autori della serie come Giampiero Casertano, Corrado Roi, Angelo Stano, Pietro Dall’Agnol fino ai più recenti Massimo Carnevale, Ausonia, AkaB, Gipi e Vanna Vinci.
Il fenomeno Dylan Dog
Sono moltissimi a essersi avvicinati al mondo della vignetta grazie a questo fumetto, tanto che si può parlare di una “generazione Dylan Dog” che si è formata attraverso la fruizione del personaggio e la partecipazione alle numerose iniziative collaterali organizzate dall’editore, come il Dylan Dog Horror Fest.
Mai un fumetto ha riscosso un simile successo di critica e un così elevato livello di attenzione da parte dei media: dalle fanzine degli appassionati ai principali quotidiani e riviste italiane sono ormai migliaia gli articoli, spesso di firme prestigiose, dedicati all’indagatore dell’incubo. Dylan Dog ha segnato, all’epoca del suo maggiore successo, la rinascita del fumetto italiano dopo anni di crisi. Il personaggio di Sclavi scatenò un dilagare di imitazioni, generando un boom del genere orrorifico che mai prima di allora si era visto in edicola. Il successo era dovuto anche al nuovo e inconfondibile linguaggio narrativo di Sclavi che riuscì a unire lo “splatter” eccessivo dei film di Romero e Raimi, ai dialoghi brillanti della commedia sofisticata (da Lubitsch a Neil Simon, da Billy Wilder alle migliori sitcom televisive), facendo uso di un tono ironico e autoironico e di un sapiente gioco di citazioni dichiaratamente attinte al cinema e alla letteratura orrorifica e non. Al successo del personaggio hanno contribuito, nel corso di quasi trent’anni di vita editoriale, uno staff di disegnatori e sceneggiatori estremamente efficace, composto da autori di primo piano del fumetto italiano e da autori emergenti che si sono messi in evidenza proprio lavorando alle sue pagine.
La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 11 alle 18, chiusa il lunedì, il biglietto costa 8 euro. Da segnalare due workshop di fumetto tenuti dagli autori Akab (sabato 11 e domenica 12 febbraio) e da Paolo Armitano (venerdì 7 e domenica 9 aprile) che tratterranno tutte quelle fasi legate alla realizzazione di un albo: dall’ideazione del soggetto allo studio dei personaggi e dell’ambientazione fino all’approfondimento delle tecniche di sceneggiatura e disegno.
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