
L’ad del colosso statunitense, Darren Woods, ha parlato dalla Cop29 di Baku. Exxon prevede di investire nella transizione oltre 20 miliardi di dollari entro il 2027.
Venticinque esperti si confrontano su comunità energetiche, nucleare di nuova generazione, biocarburanti e termovalorizzazione dei rifiuti: “Serve coraggio e una coscienza collettiva”.
Il futuro dell’energia sostenibile passa attraverso scelte coraggiose e una visione condivisa tra industria, istituzioni e cittadini. È questo il messaggio emerso dal convegno “Sfide di sostenibilità” organizzato dal Gruppo Marazzato, realtà che si occupa di soluzioni ambientali, nella sede della Fondazione Marazzato a Stroppiana, in provincia di Vercelli. Un evento che ha visto confrontarsi venticinque relatori su cinque grandi tematiche: dalle comunità energetiche al nucleare di nuova generazione, dalle sfide della transizione energetica ai biocarburanti fino al possibile ruolo dei termovalorizzatori nella transizione a un’economia davvero circolare. Vediamo cosa ne è emerso.
“La sostenibilità è materia di coscienza collettiva”, ha sottolineato Alberto Marazzato, amministratore delegato del gruppo e neo eletto vicepresidente di Confindustria Vercelli con delega alla sostenibilità. L’evento, realizzato in collaborazione con Eni, si è aperto con la testimonianza di Lucia Nardi, responsabile Cultura d’impresa e Archivio storico Eni.
Il racconto – narrato attraverso le immagini tratte dall’Archivio storico (oltre 6 chilometri di scaffalature, 500 mila immagini, 5 mila audiovisivi, il tutto aperto al pubblico), di come il nostro Paese sia riuscito dal dopoguerra a diventare una potenza economica e industriale, un intervento che ha voluto rendere omaggio anche alla figura di Enrico Mattei, pioniere dello sviluppo energetico italiano del dopoguerra.
Il convegno, moderato dal giornalista Roberto Sposini di LifeGate, ha ospitato autorità locali e rappresentanti di aziende, gruppi di ricerca e università, confermando l’approccio multidisciplinare necessario per affrontare le sfide energetiche contemporanee.
Il dibattito sulle comunità energetiche ha messo in luce la necessità di superare la semplice equazione “comunità energetica uguale pannelli fotovoltaici”. Giuseppe Mandrone dell’Università di Torino ha sottolineato l’importanza di allargare la visione ad altre soluzioni rinnovabili, mentre Matteo Caldera di Enea ha evidenziato il ruolo cruciale dell’analisi dei dati per ottimizzare l’uso dell’energia e promuovere l’autoproduzione privata. Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte, ha ribadito la necessità di una politica energetica che coinvolga attivamente i comuni nell’individuazione delle aree per nuovi impianti.
Il tema dell’energia nucleare ha dominato uno dei panel più seguiti. Guido Saracco del Politecnico di Torino ha presentato il nucleare come “una soluzione praticabile e in linea con le necessità energetiche di oggi”, con livelli di sicurezza accettabili nelle tecnologie attuali e future. Tuttavia, emerge ancora una diffidenza generalizzata degli italiani, come dimostrato dal sondaggio presentato da Carmen Aina e realizzato dall’Università del Piemonte Orientale. Salvatore Belsito di Newcleo ha illustrato le nuove procedure per ridurre la tossicità dei rifiuti nucleari, mentre Lara Ponti di Confindustria nazionale ha sottolineato la necessità di scelte coraggiose da parte delle istituzioni.
Il panel sui biocarburanti ha affrontato il complesso rapporto tra capacità produttiva e benefici ambientali, con Devis Colombo, direttore commerciale Volvo, che ha analizzato il difficile rapporto tra la capacità produttiva e i benefici ambientali non soltanto di biodiesel e Hvo (hydrotreated vegetable oil), ma anche dell’idrogeno, considerato da tempo un possibile carburante alternativo ma la cui diffusione è ancora frenata da costi proibitivi e dalla necessità di una svolta industriale. L’ultima tavola rotonda ha affrontato il tema della termovalorizzazione dei rifiuti, settore in cui, come hanno evidenziato diversi interventi, l’Italia gioca ancora un ruolo marginale rispetto ad altri paesi europei.
Alberto Marazzato ha chiuso il convegno con una riflessione pragmatica: “Tutti sappiamo che bisogna favorire recupero e riciclo, ma il ‘rifiuto zero’ non esiste. La termovalorizzazione può chiudere la filiera dei rifiuti non recuperabili”. Un dato su tutti fa riflettere: l’Italia ha pochissimi siti per i rifiuti speciali e deve esportarli all’estero a costi elevati, fornendo di fatto materia prima che altri paesi trasformano in energia.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’ad del colosso statunitense, Darren Woods, ha parlato dalla Cop29 di Baku. Exxon prevede di investire nella transizione oltre 20 miliardi di dollari entro il 2027.
Dal 15 ottobre al 1 dicembre, i riscaldamenti si potranno accendere ovunque in Italia. Troppi ancora gli impianti a metano, meglio le pompe di calore.
Si punta arrivare al net zero del 2050 con almeno l’11 per cento di energia prodotta dai nuovi reattori, tutto fermo però sulla gestione delle scorie.
Il 30 settembre, la Ratcliffe-on-Soar, la 18esima centrale più inquinante d’Europa, ha smesso di bruciare carbone. D’ora in poi produrrà idrogeno verde.
Il leader dell’Azerbaigian, che a novembre ospita la Cop29, è stato accolto in Italia come un partner strategico. Cruciali le intese sul gas. Ma non sono mancate le critiche degli attivisti per la linea dittatoriale che continua a perseguire.
La più grande compagnia energetica del Paese il 31 agosto ha chiuso l’ultima centrale elettrica a carbone: uno step importante per il futuro danese.
In un momento in cui la transizione energetica sta accelerando e le energie rinnovabili sono in crescita, la produzione di petrolio negli Stati Uniti non si ferma.
Tra gennaio e giugno in Italia la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha segnato un +27,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il governo britannico ora punta alla costruzione di tre parchi solari per alimentare 92mila abitazione e a una rivoluzione di pannelli sui tetti.